Apprezzo molto l’impegno politico dell’On. Davide Mattiello (PD), relatore del Codice Antimafia oggi approvato dal Parlamento come nuova Legge dello Stato, nel ponte con la societá civile, ricordando che grazie a Davide Mattiello ho presentato alla Camera dei Deputati il mio ultimo libro “Antimafia Andina. Antropos Edizioni”, il 5 aprile scorso.
On. Mattiello ha commentato che “Il nuovo Codice Antimafia finalmente risolve tanti nodi che hanno afflitto fino a qui la confisca dei patrimoni criminali.
Lo ha detto il CSM e con la stessa chiarezza lo ha detto il Procuratore Nazionale Anti mafia Roberti. Mente, sapendo di mentire chi dice che d’ora innanzi basterà un semplice indizio di colpevolezza per vedersi confiscare l’azienda: l’indizio di colpevolezza è soltanto l’innesco delle verifiche patrimoniali.
Il sequestro scatta solo quando un giudice terzo conferma che il sospettato ha nella disponibilità un patrimonio di provenienza illecita. Con tutta la corruzione organizzata che corrode il nostro Paese quotidianamente è davvero curioso sentire quelli che si dichiarano contro la corruzione ma poi fanno mille distinguo e votano contro.
Abbiamo potenziato l’Agenzia Nazionale, abbiamo moltiplicato gli strumenti a sostegno della gestione di immobili e aziende, abbiamo aumentato le garanzie per il proposto e per i terzi di buona fede, abbiamo reso l’amministrazione giudiziaria più trasparente e rigorosa. Abbiamo fatto arrivare ad approvazione una proposta di legge di iniziativa popolare (CGIL LIBERA Avviso Pubblico ACLI ARCI) e abbiamo tradotto in legge le regole di rigore applicate dal Presidente del Parco Nebrodi Antoci e le proposte della Commissione Antimafia. Insomma c’è di che essere soddisfatti”.
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