Archivo mensual: julio 2023

De Roux (Commissione della Verità) a tre anni dalla morte del cooperante Mario Paciolla, “mi unisco al grido di giustizia della madre”. Commento di Morsolin su Sir-Vaticano.

14 luglio 2023

“Mi unisco con tutto il cuore al grido di giustizia della madre di Mario Paciolla, Anna Motta, davanti alla Procura del Gip italiano (16 maggio 2023). Chiedo che venga accolta la verità che lei sta ricostruendo, la verità degli amici che hanno conosciuto personalmente Mario, costruttore di pace nella Missione di Verifica delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo chiedo che venga riconosciuta tutta la verità in Colombia, immersa nel dolore causato a milioni di vittime e che la morte di Mario Paciolla non rimanga nell’impunità perché solo con la giustizia, la verità e la non ripetizione si può costruire il futuro”. Sono le parole, affidate al Sir, dal gesuita Francisco De Roux, presidente della Commissione della Verità che ha concluso lo scorso anno il suo lavoro ricostruendo la storia del conflitto colombiano. Un appello forte a conoscere la verità sulla morte del cooperante italiano, avvenuta tre anni fa, il 15 luglio 2020, a San Vicente del Caguán. Frettolosamente catalogata dalle autorità colombiane come suicidio, molti sono in realtà gli elementi che la dinamica sia stata ben diversa. “Ho avuto una discussione con i miei capi dell’Onu e ho paura che in qualche modo me la faranno pagare”, disse Mario Paciolla alla madre in una telefonata allarmata, pochi giorni prima della sua morte.
Afferma da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani, che sulla vicenda ha condotto varie inchieste: “Bisogna rendere pubblici i documenti filtrati dell’esame d’autopsia svolto dal medico legale Vittorio Fineschi e dalla tossicologa forense Donata Favretto per la procura di Roma, dove si apprende che sebbene le coltellate sul cadavere potessero a prima vista essere classificate come autoinflitte, uno studio più dettagliato delle lesioni ha permesso ai medici legali di determinare che, mentre le ferite del polso destro presentavano ‘chiari segni di reazione vitale’, nella mano sinistra mostravano ‘caratteristiche sfumate di vitalità’, o ‘vitalità diffusa’, a suggerire che alcune delle ferite potessero essere inflitte ‘in limine vitae o anche post-mortem’, cioè quando Paciolla era in uno stato agonizzante o era già morto”. Prosegue Morsolin: “Padre Francisco De Roux, che ha appena compiuto 80 anni ed è ritornato a Bogotá per il primo anniversario della consegna del report finale della Commissione della Verità, con coraggio e determinazione chiede giustizia anche per Mario Paciolla. Un intervento molto importante”.

Vescovi denunciano la violenza armata contro la popolazione nel sudest del Paese. Commento Arc. Monsalve su Sir-Vaticano.

13 luglio 2023

Mentre a livello governativo si firmano i cessate-il-fuoco, in particolare quello con l’Esercito di liberazione nazionale, e si aprono nuovo tavoli di dialogo, come quello con la dissidenza Farc che fa capo a Iván Mordisco, nelle periferie del Paese la popolazione continua a patire le conseguenze del conflitto tra gruppi armati. In considerazione della grave crisi sociale e umanitaria di cui soffrono molte comunità del dipartimento sudoccidentale di Valle del Cauca, l’arcivescovo di Cali e i vescovi di Palmira, Cartago, Buga e Buenaventura hanno diffuso ieri un comunicato in cui chiedono agli attori armati illegali di “cessare ogni tipo di molestia e di attacco alla vita e alle proprietà delle persone e delle famiglie della regione, nonché al creato”.
Nel messaggio, mons. Luis Fernando Rodríguez Velásquez (Cali), mons. Édgar de Jesús García Gil (Palmira), mons. César Alcides Balvín Tamayo (Cartago), mons. José Roberto Ospina Leongómez (Buga) e mons. Rubén Darío Jaramillo Montoya (Buenaventura), fanno proprio l’appello alla pace che la settimana scorsa è stato rivolto al Paese dalla Conferenza episcopale colombiana, e aggiungono che questa urgenza si inquadra nella “dolorosa situazione di incertezza, ansia e paura che una buona parte della nostra popolazione sta soffrendo a causa di attentati, omicidi, sequestri, sfollamenti, sparizioni, reclutamenti forzati, estorsioni e minacce di vario genere, soprattutto nei confronti di giovani – uomini e donne – e di piccoli e grandi imprenditori”. Situazioni di questo tipo si sono verificate, di recente, nei Comuni di Tuluá, Buenaventura, Jamundí e Cali. I vescovi ribadiscono la necessità del “rispetto per la dignità e la dignità della persona umana e la dignità di tutte le persone”.
Di fronte alla necessità di rafforzare l’impegno del Governo con progetti concreti in tutte le zone del Paese, interviene, attraverso il Sir, anche il mons. Darío de Jesús Monsalve Mejía, arcivescovo emerito di Cali, che sta seguendo le trattative tra il Governo colombiano e la guerriglia dell’Eln: “Quando i processi di pace guardano alla progressiva deposizione delle armi e alla trasformazione del conflitto armato in un processo sociale, produttivo e politico, ripristinando comunità e territori, coinvolgono indubbiamente risorse statali. Non si tratta di soldi sì o no. È per cosa e come”, afferma, proseguendo: “La Colombia potrebbe essere un punto geostrategico per la pace in America, come magari lo è la Francia per l’Europa o l’India per l’Asia, o forse l’Egitto per l’Africa. Oggi l’agenda globale, quella dei mercati globali che controllano gli Stati sovrani, deve bilanciare le dinamiche socio-ambientali per evitare l’esplosione di proteste climatiche e popolari a cascata e a ondate gigantesche. È da questo quadro globale che guardo al nostro locale. E credo che il nostro orologio storico segni questi angoli di mondo come chiavi geostrategiche della pace mondiale”.

Forum mondiale delle città per la pace denunci l’urgenza di politiche territoriali contro le diseguaglianze. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano.

4 Luglio 2023

Si è tenuto la scorsa settimana a Bogotá, capitale della Colombia, il Forum mondiale delle città per la pace che ha riunito un centinaio di autorità municipali, esperti delle università e società civile a livello mondiale. Riferisce al Sir dalla capitale colombiana Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani e unico italiano presente all’incontro (anche a nome delle Città venete che operano per la pace, come ha scritto in una nota il sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi): “Pastor Elías Murillo Martínez, che fa parte del Foro Permanente dell’Onu sugli afrodiscendenti, ha denunciato l’urgenza di rispondere con la lotta contro le diseguaglianze ai focolai di razzismo istituzionale negli Usa e anche in Brasile, dove polizia federale ha ucciso 5.000 giovani di colore nelle favelas, e il razzismo contro bambini e famiglie migranti venezuelani, in una situazione di gravissima vulnerabilità anche per la fame e denutrizione infantile molto diffusa, temi di cui Sir ha costantemente denunciato, mantenendo un ruolo autorevole in America Latina”.

Prosegue Morsolin: “E’ preoccupante che l’attuale sindaca di Bogotá Claudia Lopez continui con una politica di segregazione e discriminazione razziale. Per esempio, si rifiutano nelle scuole pubbliche bambine migranti venezuelane perché abbasserebbero livello di curriculum della classe, come denunciato dall’Istituto per la pace Ipazde dell’Università Santo Tomas, dalla Comunità di Sant’Egidio in Colombia, dal Centro di assistenza giuridica dell’Università Los Andes”.

Numerosi altri interventi, incentrati sulle azioni concrete dei territori, a partire dalla Colombia, per la pace, la promozione dei diritti umani, della condizione femminile, dell’ambiente, dell’inclusione sociale. Tra questi, Ana Cristina Wanzeler, sottosegretaria alle Relazioni internazionali del Municipio di San Paolo, ha chiesto sforzi congiunti per rafforzare la campagna globale contro la disuguaglianza e la fame che il presidente Lula sta promuovendo.