14 maggio 2021
Le storie della missionaria Nadia De Munari e della líder femminista Susana Muhamad ci interrogano sull’ondata di violenza che sta scuotendo le Americhe. Muhamad lancia un appello «Chiediamo all’Italia che, insieme all’Europa, esiga al Presidente Duque di fermare le violenze»
«Proprio poche settimane fa Nadia de Munari – ha spiegato il vescovo di Huari (Perú) Mons. Giorgio Barbetta, amico della missionaria uccisa in Perú –, preoccupata per i bambini dei sei asili che seguiva, aveva riunito le professoresse per riprendere le attività dopo la quarantena. Correva verso il bene, ma è stata fermata dalla violenza!»
«Quanto è accaduto – continua mons. Barbetta – è più grande anche di ciò che Nadia poteva immaginare, il suo sangue, la sua vita, sono diventati seme. E ha messo radici. A Chimbote nessuno potrà più dimenticarla, ma non solo: questo seme metterà radici ancora nel cuore di tanti ragazzi e chi riceverà questo seme sentirà dolore e amore, indissolubilmente uniti. Ma dal dolore, dal non senso, dal freddo scoprirà l’amore. Arriverà a regalare la vita, al desiderio di Dio…perché come ripeteva spesso Nadia “non tenere la vita per te, regalala”».
Sono 1.500 i giovani aderenti all’Operazione Mato Grosso OMG, provenienti da tutt’Italia, hanno partecipato al funerale di Nadia de Munari, realizzato al palazzetto dello Sport di Schio, sede del colosso tessile Lanerossi (come documentato da Vita), lo scorso 3 maggio.
Mons. Barbetta ha riassunto la vita di Nadia in cinque frasi. “Non tenere la vita per te, regalala”. “Arriva in fretta al dunque”. “Insieme da solo non vai da nessuna parte”. “Obbedisco”. “Preghiamo con la candela accesa”. Sono le cinque frasi con cui la missionaria insegnava ai suoi bambini di varie religioni a dialogare con Gesù.
Ricordo i campi di lavoro dell’Operazione Mato Grosso in Umbria, in Val Formazza, dove conobbi Giorgio Barbetta, originario della Valtellina ma seminarista ad Assisi, tra 1992-1994.
Ricordo le celebrazioni della settimana santa a Cittá di Castello dove realizzavamo piece di teatro per mettere in scena il Vangelo della Pasqua e come centurione trascinavo un Gesú, strattonato e umiliato, nei panni di Giorgio, allora seminarista garbato, nominato poi da Papa Francesco, Vescovo ausiliare delle ande peruviane nel dicembre 2019.
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ricorda la missionaria Nadia De Munari
L’ Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha inviato una nota sottolineando che “esprimiamo profondo cordoglio per la brutale uccisione di Nadia De Munari, da 26 anni missionaria laica in Perù dove gestiva una casa famiglia e 6 asili nido per 500 bambini.
Lo spirito missionario ci porta ad incontrare l’altro nella sua diversità e bellezza in ogni angolo del mondo sino a donare la vita, come ha fatto Nadia, con infinito amore e dedizione in particolare ai piccoli, tanto amati da Dio.
La Comunità Papa Giovanni XXIII si stringe attorno alla famiglia, agli amici dell’Operazione Mato Grosso, alla Diocesi di Vicenza, alla Comunità di Schio, ai suoi piccoli in Perù. Uniti nella preghiera per Nadia De Munari”, conclude la nota del Direttore APG23, Giovanni Ramonda.
Questo messaggio viene consegnato a Katia de Munari, cugina di Nadia, assessore all’istruzione di Schio, da parte di Silvia de Munari, volontaria della Comunità Papa Giovanni XXIII da otto anni in Colombia.
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