Archivo mensual: febrero 2020

Colombia: dall’assemblea dei vescovi grande attesa per l’esortazione “Querida Amazonia”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

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Colombia: dall’assemblea dei vescovi grande attesa per l’esortazione “Querida Amazonia”.

8 febbraio 2020

Grande attesa dall’assemblea plenaria della Conferenza episcopale colombiana (Cec) dedicata al tema della cura per la Casa comune, in vista della presentazione, mercoledì 12 febbraio, dell’esortazione apostolica post-sinodale del Papa “Querida Amazonia”, frutto dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei vescovi per la Regione Panamazzonica “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”.
Mons. Joaquín Pinzón, vescovo del vicariato apostolico de Puerto Leguízamo Solano, missionario della Consolata, sottolinea al Sir tre aspetti che sono stati messi in luce dal cammino di questi anni, sotto la guida di Papa Francesco, e sono stati ripresi durante l’assemblea della Cec: la centralità dell’enciclica Laudato si’, il lavoro fatto al Sinodo, l’accompagnamento della Chiesa nei territori amazzonici. Mons. Pinzón accenna anche un problema sempre più pressante, quello della deforestazione: “Questo fenomeno è davvero grave, si continua a tagliare alberi senza vedere che questo ha un impatto in tutti gli ambiti, poiché non si tratta solo di una crisi ambientale, ma anche di carattere sociale, per le persone e le comunità”.

Mons. Omar Mejía, da poco elevato ad arcivescovo di Florencia (capoluogo del Caquetá), durante i lavori dell’assemblea ha spiegato che nel territorio la Chiesa è sempre stata in permanente dialogo con tutta la comunità riguardo ai principali temi ambientali e attualmente, in particolare, essa sta dando accompagnamento giuridico per far fronte ai grandi progetti estrattivi e minerari.

Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, commenta al Sir: “L’assemblea plenaria della Cec ha approfondito il messaggio del presidente, mons. Urbina, chiedendo una panoramica dettagliata a mons. Pinzón, il quale ha sottolineato che non si può pensare alla salute del pianeta senza affrontare il tema della povertà. Credo che Papa Francesco darà ulteriore spessore a questa riflessione sinodale nel legame tra costruzione della Casa comune, cambiamento di civiltà e lotta contro diseguaglianze e povertà. Qui in Colombia c’è molta attesa per la presentazione dell’esortazione post-sinodale, considerando anche l’appello lanciato la settimana scorsa dal Papa alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che ha avuto grande eco nel continente e in particolare in Argentina. Qui Francesco aveva messo in luce l’importanza di considerare la cancellazione e riduzione del debito estero e del debito ecologico, dicendo che la vita dei poveri viene prima del debito.

Uno slogan che già aveva contraddistinto le campagne internazionali Giubileo 2000 e Giubileo Sud lanciate da personalità come il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga e il Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel”, conclude Morsolin.

Fonte:

Colombia: dall’assemblea dei vescovi grande attesa per l’esortazione “Querida Amazonia”

FOTO: MORSOLIN E VESCOVO MONS. PINZON JOAQUIN

A Cali preghiera per i leader sociali. Mons. Monsalve, “come popolo di Dio non possiamo tollerare questo massacro”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

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A Cali preghiera per i leader sociali. Mons. Monsalve, “come popolo di Dio non possiamo tollerare questo massacro”

4 febbraio 2020

Domenica 2 febbraio, nel giorno della Candelora, nella cattedrale di Cali (Colombia) l’arcivescovo Darío de Jesús Monsalve Mejia ha presieduto, alle 19, una veglia di preghiera per i leader sociali e le vittime della violenza. “Nel giorno della Candelora – ha spiegato – abbiamo promosso una veglia con le candele per le vite di leader sociali e comunitari strappate in questo 2020, per elevare una preghiera affinché cessi il fuoco contro questi leader. Come popolo colombiano, ancor più come popolo di Dio, non possiamo tollerare questo massacro calcolato e quotidiano di leader ed ex guerriglieri. Dimostriamo contro coloro che lo fanno, facciamo arrivare un forte messaggio a coloro che dovrebbero prevenirlo, proteggiamo le vittime e prevenire nuovi fenomeni di questo tipo”.
Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin esperto di diritti umani in America Latina: “Venerdì scorso il Comitato nazionale delle associazioni sociali, con maestre, sindacalisti, campesinos, popoli indigeni, si è radunato un’altra volta all’Università nazionale per programmare ulteriori marce e manifestazioni pacifiche nel territorio, come espressione di democrazia partecipativa. A Cali i rappresentanti della società civile hanno messo in rilievo l’importanza che l’arcivescovo Monsalve abbia marciato insieme ai lavoratori e abbia offerto l’episcopato per organizzare varie iniziative.

L’arcivescovo ha poi promosso questa veglia di preghiera per i leader sociali assassinati e minacciati. Mi pare si tratti di un segno profetico, che mostra la vicinanza della Chiesa ai poveri e ai popoli crocifissi, secondo l’esempio di Papa Francesco”.

Colombia: a Cali preghiera per i leader sociali. Mons. Monsalve, “come popolo di Dio non possiamo tollerare questo massacro”

Colombia: il nunzio Montemayor in Amazzonia, “Sinodo applicazione concreta della Laudato si’”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

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Colombia: il nunzio Montemayor in Amazzonia, “Sinodo applicazione concreta della Laudato si’”

28 gennaio 2020

La scorsa settimana il nunzio apostolico in Colombia, mons. Mariano Montemayor, ha compiuto un viaggio nel territorio amazzonico, culminato con una messa all’aperto nel parco centrale Los Héroes di Puerto Leguízamo (Putumayo), nel centenario della fondazione di questo municipio, concelebrata dall’arcivescovo di Florencia e dai vescovi di San Vicente del Caguán, Mocoa-Sibundoy e dal vicario apostolico di Puerto Leguízamo Solano, alla presenza di numerosi frati cappuccini, padri della Consolata, sacerdoti locali e fedeli.
Afferma mons. Montemayor: “Ci sono due linee importanti, che procedono insieme. Sarebbe sbagliato concentrarsi solo sulla parte ambientale, che pure è molto importante. C’è anche la difesa delle comunità indigene, che fa parte di questo percorso. Si tratta di idee in qualche modo nuove, l’ecologia integrale compresa all’interno della Dottrina sociale cattolica. Credo che il primo risultato del recente Sinodo sia proprio la prima grande applicazione della Laudato si’, che segna l’elaborazione di una linea di pensiero già avviata, nella Caritas in Veritate, da Benedetto XVI.

È la prima applicazione concreta a un’area geografica, a un’area speciale, che richiede risposte: di carattere pastorale, organizzative, qualche ritocco sull’organizzazione ecclesiale e poi di carattere etico. Infatti, secondo il nunzio, “le critiche più aspre, che si sono sentite durante il Sinodo dell’Amazzonia, hanno a che fare con le critiche a uno stile di vita che si scontra anche con molti valori della Dottrina sociale e dell’etica cristiana.
Joaquin Pinzón, vicario apostolico di Puerto Leguízamo, esprime la sua gioia per la visita del nunzio e sottolinea la “calorosa accoglienza da lui ricevuta, in questa festa per il centenario della città”.

Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, commenta al Sir: “Questa visita pastorale del nunzio ha un significato particolare, perché conferma l’attenzione del Vaticano sul cammino intrapreso dai vescovi missionari della Consolata in Amazzonia, confermando le intuizioni del Sinodo dell’Amazzonia. I missionari della Consolata stanno celebrando 100 anni di presenza. Tra loro, ricordiamo per esempio il vescovo Lino Cuniberti, presente al Concilio Vaticano II”.

Colombia: il nunzio Montemayor in Amazzonia, “Sinodo applicazione concreta della Laudato si’”

FOTO: Morsolin e Vescovo Pinzon (Diocesi di Puerto Leguizamo).

Colombia: ieri nuovo sciopero nazionale, dopo il pellegrinaggio per porre l’attenzione su uccisioni e minacce a leader sociali. Padre De Roux, “vendetta lasci posto all’amore”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

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Colombia: ieri nuovo sciopero nazionale, dopo il pellegrinaggio per porre l’attenzione su uccisioni e minacce a leader sociali. Padre De Roux, “vendetta lasci posto all’amore”

22 gennaio 2020

Dopo la pausa per le vacanze del periodo natalizio, in Colombia riprende anche la protesta di piazza. Ieri, martedì 21 gennaio, è stata convocata una nuova mobilitazione nazionale contro il governo del presidente Duque, in uno scenario di grande controllo, essendo in corso nella capitale colombiana un vertice internazionale con la presenza, tra gli altri, del Segretario di Stato Usa Mike Pompeo e del presidente auto-proclamato del Venezuela Juan Guaidó.
Esiste un legame tra lo sciopero e il pellegrinaggio che l’altroieri si è tenuto in vari punti della città, per pregare e gettare luce sulle tante uccisioni e minacce verso i difensori dei diritti umani. È risuonata anche una frase pronunciata da Papa Francesco lo scorso 1° gennaio: “Il mio pensiero va anche ai tanti volontari che, nei luoghi dove la pace e la giustizia sono minacciate, scelgono con coraggio di essere presenti in forma nonviolenta e disarmata”.

Una riflessione che, secondo Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, “si applica anche alla realtà colombiana, dove in molti esigono dal Governo un maggior impegno nella protezione dei difensori dei diritti umani. Pensiamo all’appello lanciato dal Sir in favore del missionario laico claretiano Leyner Palacios, che il 16 gennaio, contro la sua stessa volontà, ha dovuto abbandonare il Chocó per le pesanti minacce di morte. Il tragico bilancio di questo inizio d’anno è il panorama preoccupante della violazione sistematica dei diritti umani, con 22 leader sociali assassinati in 18 giorni, due massacri in una settimana (Jamundí e Tarazá), 4mila persone sfollate nel dipartimento sud-occidentale del Tumaco. Oggi la protesta verterà anche su questo e sulla proposta di reintrodurre le fumigazioni di glifosato sulle piantagioni di coca, con grave danno alla salute delle persone e all’ambiente”.
Afferma al Sir padre Francisco De Roux, gesuita e presidente della Commissione per la Verità, nel contesto del pellegrinaggio: “Oggi questo paese è diviso da odi e inimicizie, ci impegniamo affinché i nemici trovino la riconciliazione, che la vendetta lasci il posto all’amore. Dobbiamo imparare ad essere servitori del Signore, che rivela il Regno di pace, di giustizia, di amore anche qui sulla terra. Il popolo della Colombia vede il fratello assassinato ogni giorno, un leader afro, nero, contadino, indigeno. Siamo tutti cristiani, battezzati e ci uccidiamo a vicenda, ma la società non si muove davanti a questi crimini intollerabili. Sono contadini che combattono per la loro terra, lontano dalla città, così come i popoli indigeni. Ma guai a toccare uomini potenti. Ci preoccupiamo se uno è ricco. Con i poveri non succede nulla”.

FONTE:

Colombia: ieri nuovo sciopero nazionale, dopo il pellegrinaggio per porre l’attenzione su uccisioni e minacce a leader sociali. Padre De Roux, “vendetta lasci posto all’amore”