Chi l’ha detto che nei confronti delle amministrazioni pubbliche gli italiani nutrano solo diffidenza?
A Valdagno (provincia di Vicenza), storica sede del colosso mondiale tessile “Marzotto”, i contribuenti destinano in massa il loro 5 per mille, per il miglioramento dei loro servizi sociali, asili, residenze per anziani, servizi per disabili e immigrati.
2.975 valdagnesi (su un totale di 26.000 abitanti, 11% dell’intera popolazione) hanno dirottato il 5 per mille per le attivitá sociali del loro comune di residenza, assegnando sul welfare locale ben 75.000 euro.
Cosí un recente articolo di La Repubblica dipinge questo laboratorio di democrazia participativa; dal 1998 Valdagno é governata dal centrosinistra con i sindaci Bosetti, Neri, Acerbi, un’isola felice in controtendenza, nel veneto leghista.
Gli annali di storia ricordano la data emblematica del 19 aprile 1968: a Valdagno migliaia di operai hanno abbattuto la statua del conte Gaetano Marzotto, innescando una mobilitazione mondiale sulla scia del maggio parigino e rompendo il paternalismo del padre-padrone che aveva costruito una «cittá sociale e dell’armonia», modello culturale di integrazione tra fabbrica e società, tra dimensione famigliare e attività sociali, ricreative e sportive, «forse il più importante complesso di opere assistenziali in Italia», secondo lo scrittore Guido Piovene.
I manganelli del ministro
Lunedi scorso 3 giugno, il Ministro Matteo Salvini é venuto a Valdagno con un forte dispiegamento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa perché pochi giorni prima, sconosciuti hanno depositato del letame davanti alla sede della Lega durante un’altro comizio di Salvini a Schio (collegata via tunnel con Valdagno).
Salvini sottolinea che «qui comanda la sinistra da qualche decennio. Quando fai campagna elettorale non proponendo idee ma insultando l’avversario, vuol dire che hai già perso. Se la gente che il 26 maggio ha scelto il cambiamento torna alle urne, la partita è vinta. La sinistra ha smesso di occuparsi degli operai prediligendo le cene con i banchieri. Dico largo ai giovani, come Burtini (candidato leghista), un 33enne che porterà una ventata di energia».
Tra applausi ed incitamenti da stadio, prova a levarsi anche una contestazione. Un gruppo di ragazzi urla «vergogna». Un cordone di polizia li allontana di una decina di metri. Salvini chiede l’applauso «per i comunisti» ed è accontentato: «Faremo un museo per i panda, i pappagalli ed i comunisti». Il gruppetto contestatore ha dichiarato di non essere legato ad alcuna associazione politica: «Siamo sostenitori di Acerbi (sindaco PD uscente, al ballottaggio dopo aver ottenuto 45%). Oggi abbiamo sentito sciocchezze. Più che Salvini, contestiamo Burtini». Durante il loro “respingimento” (cosí definito dal Giornale di Vicenza) è intervenuta l’ex deputata del Pds, Mariangela Gritta Grainer. «Avevo paura che la polizia li caricasse, mi sono messa davanti per difenderli. Per fortuna non è successo alcunché».
I manganelli di Salvini vengono fermati da Mariangela Gritta Grainer, giá membro del comitato parlamentare di inchiesta sulla cooperazione internazionale in Somalia, giá portavoce dell’Associazione Ilaria Alpi (ha appena pubblicato il nuovo libro “La strada di Ilaria” (Milieu edizioni), responsabile nazionale del settore pace per PCI-PDS negli anni 90, una storia di militanza valdagnese che esprime tutto un percorso collettivo di etica e politica.
Non possiamo più tacere, disagio ecclesiale contro Salvini
Dal palco Salvini mostra di nuovo un crocefisso: «Me l’ha regalato una signora quando sono arrivato, e la ringrazio». Immediata é stata la reazione dei preti e delle comunità cristiane del Vicentino: disagio dopo il comizio del ministro Salvini a Valdagno, quando ha baciato il rosario.
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