Editoriale. Venerdì santo sul mondo
Venticinque anni fa il genocidio del Ruanda. Al di là delle responsabilità che probabilmente non verranno mai chiarite, un evento che ha destabilizzato tutta l’Africa centrale portando con sé un corteo di violenza e di morte.
Fra qualche giorno ci saranno le elezioni in Israele e il premier uscente ha annunciato che, se otterrà la vittoria, annetterà allo stato di Israele la Cisgiordania, dopo essersi annesso le alture del Golan. Con l’approvazione dell’immancabile presidente Trump. … Il Mediterraneo, intanto, continua ad essere, nonostante i numeri siano diminuiti, perché gli immigrati sono trattenuti in veri e propri lager nel territorio libico, un cimitero a cielo aperto. I porti sono chiusi. Nessuno risponde, in questi giorni, all’appello della nave Alan Kurdi che sta solcando il Mediterraneo con 64 profughi. Ha diritto, secondo le leggi del mare, ad un porto sicuro. Sono altre le priorità. E, se ciò non bastasse, in Libia sta pericolosamente alzandosi il livello del conflitto tra Haftar e Al-Serraj, con il pericolo che possa deflagrare in una vera e propria guerra. Dove anche gli immigrati sembrano usati come armi. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Forse questo è il grido più tragico che ha solcato la storia. …
È venerdì santo sul mondo.
La domanda, oggi, come ai tempi di Gesù, resta senza risposta. Forse toccherebbe a noi oggi saperla intercettare e renderla preghiera. Come ha fatto lui che dalla croce ha gridato a Dio. Sapendo, però, che, come diceva una vecchia canzone, forse anche “le nostre preghiere non bastano più”.
Copertina: Medio Oriente in cammino a cura di Nicola Perrone.
Il Medio Oriente è troppo spesso sinonimo di guerre e distruzioni. Un territorio molto ambito dalle grandi potenze straniere, che hanno cercato in tutti i modi di dominare quell’area, creando sempre più conflitti e squilibri. Eppure qualcosa sta cambiando. Il Medio Oriente descritto in queste pagine è diverso da quello che di solito viene descritto alla televisione. Infatti c’è una società civile vitale e solidale, composta da movimenti, giovani attivisti, donne. Una copertina ricca di storie di impegno per il cambiamento da Iraq, Siria, Israele e Palestina. Un Medio Oriente in cammino per ricostruire e in cammino per la pace, con azioni concrete.
I – Le vene aperte della Mesopotamia e la voglia di riscatto dell’Iraq, di Alfio Nicotra
Due mesi fa si è tenuta a Baghdad l’ “Iraq Civil Society Solidarity Iniziative” (ICSSI), alla quale hanno partecipato attivisti ed attiviste provenienti da tutto l’Iraq e da diversi Paesi europei e degli Usa. Un momento di confronto e di dibattito unico, in cui si sono affrontati i mutamenti profondi in corso in Iraq. In particolare i movimenti iracheni hanno fatto del diritto all’acqua e della tutela del patrimonio archeologico la loro bandiera.
II – La Siria che verrà: fra guerra in corso e riconciliazione, di C.B.
A Lattakia si è tenuto il primo convegno nazionale di Caritas Siria. Sono stati 240 i partecipanti, tutti volontari provenienti da Damasco, Aleppo, Homs, Hassakè, Lattakia, Tartus. Giovani che non smettono di portare luce nella guerra nonostante la devastazione e la morte, mantenendo intatto il loro buon umore. La situazione sociale è infatti gravissima e va di pari passo con l’instabilità politica e il conflitto militare ancora in corso. Ma la vera sfida è rappresentata dalla riconciliazione.
III –Ricostruire in Siria partendo dai bambini, di Suor Vilma Tallone fma.
In Siria sono cadute le ultime fortezze del califfato. Le famiglie dei siriani, finalmente, stanno ritornando nel loro paese, a casa. La testimonianza si Suor Vilma Tallone, che con la sua forza e la sua determinazione, insieme ad altri volontari, porta avanti un progetto di riapertura delle scuole, per poter accogliere tutti i bambini di ritorno dalla diaspora.
IV –Israele, stato di agitazione permanente, di Giacomo Salvarani.
Il 4 dicembre scorso decine di migliaia di donne israeliane e palestinesi sono scese in piazza, bloccando le strade delle città principali, unite contro un’unica causa: la violenza maschile. In una società in cui l’uomo uccide perché convinto di avere supremazia sulla donna, e dove la guerra tra popoli fa da sfondo a tutto questo, sembra che finalmente le donne stiano prendendo in mano la situazione.
Audacity in the name of humanity: La svolta? gli abitanti della terra la vogliono! a cura di Riccardo Petrella.
Da tre/quattro anni ormai si sono intensificate le manifestazioni di massa nazionali ed internazionali, le marce, gli scioperi organizzati dagli Abitanti della terra (donne, giovani e migranti). La maggioranza delle manifestazioni ha come tema principale la questione del cambio climatico, la giustizia sociale e la concretizzazione dei diritti umani. Gli Abitanti della Terra hanno deciso di agire essi stessi per cambiare il mondo.
Le rubriche di “Solidarietà Internazionale”.
Giorni e Notti, a cura di Gianni Caligaris.
Strage di Christchurch: un monito anche per noi di Giorgio Beretta.
La strage di Christchurch in Nuova Zelanda in cui il giovane suprematista australiano, Brenton Tarrant, ha ucciso 50 persone in due moschee ferendone altre 48, ha sollevato due questioni: il tipo di attività di intelligence predisposte per prevenire questi atti terroristici e il problema delle norme sull’accesso legale alle armi da parte dei civili.
Nico e Violeta, di Roberto Musacchio.
In vista delle prossime elezioni parlamentari, due candidati europei presentano un nuovo programma, concreto, una sinistra alternativa.
Anche le suore, di Giancarla Codrignani.
Anche le suore scendono in piazza, per denunciare le violenze subite dall’uomo, preti, subite per futili giochi di potere. Ogni violenza subita è una vergogna per l’intera umanità.
Continua l’impunità, di Luisa Morgantini.
Il rapporto presentato da una Commissione indipendente d’inchiesta durante la sessione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu, raccoglie al suo interno le prove dei crimini contro l’umanità commessi dall’esercito israeliano durante le proteste della popolazione di Gaza. Ancora una volta lo stato di Israele si ritira dalle accuse…
Vent’anni senza Faber, di Brunetto Salvarani
Una dedica speciale a Fabrizio De Andrè, che con la sua musica e i suoi testi, ha lasciato un ricordo indelebile nel panorama della musica italiana.
Giro di Radar.
La notte degli Stansted 15, di Luca Manes.
Una notte che ha segnato la storia. La notte in cui 15 persone si sono sdraiate per terra per salvarne altre 60 che stavano per essere rimpatriate nei loro paesi di origine, Nigeria e Ghana.
Le due facce di Pyongyang, di Niccolò Rinaldi.
Ogni manifesto incrociato per le strade della capitale della Corea del Nord testimonia di una dittatura molto forte, che invade tutte le sfere della vita dei cittadini, da quella personale a quella sociale. Eppure nonostante questa apparente chiusura dello Stato nei confronti dell’esterno, i suoi abitanti conservano ancora quello spirito orientale dell’ospitalità.
Bangladesh: il coraggio di mostrarsi, testo e foto di Erberto Zani.
Le vittime di acido industriale, “i sopravvissuti”, in Bangladesh sono purtroppo un numero molto consistente. L’Acid Survivors Foundation, tenta di dare una nuova identità e una nuova vita a queste persone, che con coraggio convivono con i segni di un passato da dimenticare. Un articolo illustrato, un reportage.
Acqua, nessuno resti escluso di Rosario Lembo
L’acqua. Un bene sempre di più negato alla popolazione mondiale. Obiettivo dell’Agenda 2030 è quello di garantire l’acqua potabile a tutti. Senza discriminazioni. Un accesso sufficiente, sicuro, accettabile, in quantità necessaria per l’uso personale e domestico.
Gli Stati Generali della solidarietà e della cooperazione internazionale, di Ilaria De Cave
Solo di recente la legge 125 sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace, sta ricevendo la giusta attenzione. Ma il cammino per una sua concreta realizzazione è ancora lungo e pieno di ostacoli.
Bombe italiane in Yemen, di Beatrice Scucchia.
Il 9 luglio del 1990 l’Italia compiva uno dei passi più importanti per quanto riguarda la regolamentazione dell’industria degli armamenti: l’approvazione della Legge 185, “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”. A quasi trent’anni da quel giorno, l’Italia produce e vende bombe all’Arabia Saudita per uccidere in Yemen.
Un orso d’argento ai Maestri di Strada, di Cristiano Morsolin.
Roberto Saviano dedica la sua vittoria alle Berlinale di Napoli, per il suo nuovo film “Laparanza dei bambini”, alle Ong e ai maestri di strada. Questo articolo è dedicato a tutti i Maestri di Strada che operano in Italia e nel mondo.
http://cipsi.it/medio-oriente-in-cammino-solidarieta-internazionale-uscito-il-n-2-2019/?fbclid=IwAR2jbNhHVdiRUEfcmPg3z8OWNVbllP5co-Ormcz8albj_cz24K7ridRgN14