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Colombia: Missionari della Consolata, “popoli amazzonici ambito preferenziale di missione”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

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Colombia: Missionari della Consolata, “popoli amazzonici ambito preferenziale di missione”

30 luglio 2019 @ 11:59

Si è conclusa, nei giorni scorsi, l’assemblea regionale dei Missionari della Consolata di Colombia, Ecuador e Perù. Durante i lavori non è mancata l’occasione di riflettere sulla realtà dell’Amazzonia, alla quale la congregazione ha dedicato negli ultimi anni una speciale attenzione missionaria, come ha confermato mons. Joaquín Humberto Pinzón, missionario della Consolata e vicario apostolico di Puerto Leguízamo-Solano. Nel suo intervento ha evidenziato l’apporto di Papa Francesco al cammino dei popoli amazzonici, che si confermano l’ambito preferenziale di missione, che vivono però in un territorio nel quale si avverte pesantemente l’intervento di chi privilegia la “cultura dello scarto” e una “mentalità estrattiva”. Il vescovo ha ripercorso la storia dell’impegno della congregazione nell’Amazzonia colombiana, avviato ancora nel 1951 in quello che allora si chiamava vicariato del Caquetá.

Nella Messa di chiusura, dopo una settimana di lavoro, mons. Luis Augusto Castro, arcivescovo di Tunja e già presidente della Conferenza episcopale colombiana, ha ricordato il contributo dei Missionari della Consolata al processo di pace, sottolineando l’impegno profuso attraverso la teologia della riconciliazione, con la proposta di scuole Espere, sviluppate in Colombia e in tutta l’America Latina.

Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, commenta al Sir: “È importante la leadership a livello nazionale di mons. Pinzón , incaricato da Papa Francesco per rappresentare la Repam Colombia al Sinodo Panamazonico. La sua presenza rafforza il contributo profetico dei Missionari della Consolata in vista del Sinodo panamazzonico di ottobre, dando voce alle esperienze di laici, religiose e sacerdoti impegnati in Colombia, per far germogliare una Chiesa dal volto indigeno e amazzonico”. Al termine dei lavori, padre Armando Antonio Olaya, colombiano, è stato confermato provinciale; il suo vice sarà l’italiano padre Renzo Marcolongo.

https://agensir.it/quotidiano/2019/7/30/colombia-missionari-della-consolata-popoli-amazzonici-ambito-preferenziale-di-missione/

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Sinodo amazzonico: mons. Cárdenas (segretario generale Celam), “leggere la Laudato Si’ per scoprire i gravi problemi che attentano alla Casa comune”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

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Sinodo amazzonico: mons. Cárdenas (segretario generale Celam), “leggere la Laudato Si’ per scoprire i gravi problemi che attentano alla Casa comune”

25 luglio 2019 @ 11:56

Preparare il Sinodo per l’Amazzonia leggendo l’enciclica Laudato Si’. È l’invito che arriva dal segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), mons. Juan Carlos Cárdenas, in un articolo scritto per il sito della Conferenza episcopale colombiana. In particolare, il primo capitolo dell’enciclica, secondo il segretario generale del Celam, aiuta a “scoprire i gravi problemi che attentano alla casa comune”, tra i quali l’inquinamento e i cambiamenti climatici, la questione dell’acqua, la perdita della biodiversità, il deterioramento della qualità della vita umana e il degrado sociale, la diseguaglianza su scala planetaria, la debolezza delle attuali risposte e le posizioni diverse, che impediscono una battaglia comune più decisa.

Tali questioni verranno discusse anche a livello di Chiesa latinoamericana. La prima assemblea del direttivo continentale del Celam, nelle sue conclusioni, ha annunciato infatti il prossimo incontro a Bogotá con gli organi direttivi della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) per il 6 e il 7 settembre. Il Celam sottolinea il carattere “straordinario” dell’imminente Sinodo per l’Amazzonia.

Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “Si tratta di una scelta pastorale molto importante che affianca il sostegno a Papa Francesco nell’evento più importante dell’anno per la Chiesa universale, il Sinodo appunto. Su questa linea va letta l’analisi del segretario generale Celam, mons. Juan Carlos Cárdenas, vescovo ausiliare di Cali, in Colombia meridionale, oggi teatro di un forte aumento di violenza urbana, ma anche testimone del cammino del suo arcivescovo, mons. Monsalve, all’insegna dell’impegno per la pace, il dialogo con i gruppi armati illegali e la non violenza, nella prospettiva della riconciliazione”.

FONTE: https://agensir.it/quotidiano/2019/7/25/sinodo-amazzonico-mons-cardenas-segretario-generale-celam-leggere-la-laudato-si-per-scoprire-i-gravi-problemi-che-attentano-alla-casa-comune/?fbclid=IwAR2_2RDq07yxWCUOowzCvpZjelHWiMtJRlSd3sRcYEciC115_OBtEd0dGeU

FOTO: PAPA FRANCESCO RICEVE IN UDIENZA IN VATICANO MORSOLIN C.

 

 

Nuevo libro «François Houtart: Vida y pensamiento» Ed. Desde abajo, 2019, menciona investigación de Cristiano Morsolin, CETRI-Universidad de Lovaina, 2017

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FOTO: Cristiano Morsolin y Francois Houtart

Nuevo libro «François Houtart: Vida y pensamiento» Ed. Desde abajo, 2019,  menciona investigación de Cristiano Morsolin, CETRI, 2017.

Cuando muere un maestro, deja un vacío. Cuando muere un maestro, que es también un querido amigo, casi un padre, deja un sentimiento de orfandad. El Grupo de Pensamiento Alternativo de Quito transformó el sentimiento desolador de la orfandad en una obra colectiva que continúe el diálogo con el accionar y las ideas de François. Más allá del valioso aporte de lúcidos intelectuales y activistas, este libro es sobre todo un acto de amor por el maestro, expresado colectivamente. y en ello reside su fuerza primordial: en la multiplicidad de voces que en su conjunto logran reunir los aspectos más sobresalientes del gran humanista e intelectual que supo ser también una persona bondadosa.

Nidia Arrobo -de la Fundación Pueblo Indio de Ecuador- fue el eje del proceso de convergencia de militantes de alternativas anticapitalistas que trabajaron junto a François en América, África, Europa y Asia. A los autores del Grupo de Pensamiento Alternativo se sumaron Samir Amín, Frei Betto, Geoffrey Pleyers, Nguyen Duc Truyen, Juan José Tamayo, Wim Dierckxsens / W. Formento entre otros. Así se fue tejiendo la trama de esta obra, con la suma de aportes de Cuenca a Quito, de Brasil a Sri Lanka, de España a Vietnam…

INFO: https://www.desdeabajo.info/sociedad/item/37243-francois-houtart-vida-y-pensamiento-un-hacedor-del-bien-comun-de-la-humanidad.html

El sociólogo ecuatoriana Istebam Daza, ha mencionado la investigación de Morsolin en pag. 165:

Ebook: “Construyendo puentes entre la teología y la emancipación de los pueblos. Introducción al pensamiento crítico de François Houtart”, Edición CETRI – Observatorio SELVAS, Bogotá, 2017, pág. 110.

Haz clic para acceder a libro_houtart_morsolin__junio_2017.pdf

Non bastano due ministri per far vincere la Lega a Rovigo. E a Valdagno . Articolo di Morsolin su Il Faro di Roma

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Rovigo, unico capoluogo di provincia veneto dove si votava in questa tornata amministrativa, torna al centrosinistra, dopo la parentesi di centrodestra: prima di Bruno Piva e poi di Massimo Bergamin, entrambi costretti a cedere la poltrona di primo cittadino anzitempo a causa delle dimissioni della maggioranza leghista dei rispettivi consiglieri comunali.

Il nuovo sindaco di Rovigo è Edoardo Gaffeo (docente di scienze economiche e statistiche all’università di Trento) del centrosinistra, a cui è riuscito un recupero che ha del miracoloso. Contro di lui la Lega, che era riuscita a ricompattare il centrodestra nonostante il disastroso epilogo di legislatura, ha schierato Monica Gambardella. Al primo turno se l’è cavata egregiamente, ottenendo 10.616 voti, pari al 38,17 per cento, mentre Gaffeo si era dovuto accontentare di 7.070 consensi, con un modesto 25,42 per cento.
Una vittoria al photofinish per l’economista sostenuto da Pd, Coalizione civica/Forum dei cittadini, Con Gaffeo Sindaco che vince con il 50,94% e 10.600 voti, 390 di vantaggio sulla caposervizio della Protezione civile (Lega, Fi, Fd’I, Monica Gambardella Sindaco, Obiettivo Rovigo, Forza Rovigo), che arriva al 49,06% con 10.210 preferenze.

Nel 2015 l’impresa della Lega Nord a Rovigo che vinceva in una storica roccaforte del centrosinistra. Nel capoluogo del Polesine, sfruttando anche l’effetto dell’elezione di Luca Zaia in Regione, il candidato Massimo Bergamin, ex autista di autobus, aveva sbaragliato il centrosinistra. Al balottaggio aveva conquistato quasi il 60 percento dei voti, ed era diventato vicepresidente della Liga Veneta – Lega Nord in regione.

La picconata del vescovo Pavanello: “Lasciate da parte inutili personalismi”

Vari analisti considerano importante il lavoro pastorale svolto dal nuovo vescovo di Rovigo, monsignor Pierantonio Pavanello – tra i piú giovani vescovi italiani a solo 60 anni- anche nel discernimento tra fede e política.
In un messaggio del 25 febbraio 2019 monsignor Pavanello aveva sottolineato che “con lo scioglimento del Consiglio Comunale e la convocazione di nuove elezioni si apre una fase delicata e importante per la Città di Rovigo. Già qualche mese fa, in occasione della festa del Patrono San Bellino, ho invitato la comunità cristiana ad avere a cuore le sorti della “città degli uomini” e ad essere “luce” e ”sale” in un tempo in cui è difficile intravedere un progetto condiviso di società e di futuro. Desidero ribadire il desiderio della Chiesa di mettersi a servizio della società civile incoraggiando l’impegno e la partecipazione da un lato, dall’altro richiamando una visione alta della politica a servizio del bene comune.
Invito a riflettere sulle cause profonde della crisi che ha portato allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale: al di là delle responsabilità delle persone e dei gruppi politici che hanno amministrato la città – che pure vanno evidenziate – vi è, a mio avviso, una dimensione più profonda, che tocca l’intero tessuto sociale. Il fatto che per la seconda volta consecutiva il consiglio comunale non riesca a concludere il suo mandato è sintomo di un malessere radicato, che si esprime nella frammentazione dei gruppi sociali e nell’incapacità di ‘fare rete’, elaborando progetti di ampio respiro attorno ai quali aggregare un consenso significativo. In questo contesto la rappresentanza politica tende a suddividersi in tanti gruppi legati a singole persone o espressione di interessi settoriali, che anche quando riescono ad allearsi nel momento elettorale poi si dividono nuovamente nel corso del mandato”, concludeva il vescovo di Rovigo.

In occasione del convegno ‘Leadership e partecipazione in Polesine’, promosso dalla Diocesi e dalla Pastorale sociale e del lavoro il 13 febbraio scorso, il vescovo sottolineava che “quello che sta avvenendo a Rovigo testimonia la crisi profonda della politica». Secondo mons. Pavanello per il governo della ‘polis’ servirebbe unità tra i cittadini, invece si sta assistendo ad una frantumazione della comunità umana con effetti che non riguardano solo la politica, ma anche l’economia, la cultura e la religione. «Ecco perché – rilancia il vescovo rivolgendosi ancora al politici locali – bisogna agire non per il proprio interesse, chi fa politica deve agire per il bene comune”.

Che momento stiamo vivendo? “La politica oggi soffre allo stesso tempo della crisi della leadership e della partecipazione popolare. La nostra democrazia sia a livello nazionale che locale, sta vivendo una transizione che sembra non avere sbocchi. E in questo clima si fa strada l’appello a un uomo forte che risolva i problemi”.

In occasione del centenario dell’Appello ai Liberi e Forti di Don Luigi Sturzo l’11 aprile 2019 il vescovo Pavanello, ha parlato di incontro in linea con l’invito della Chiesa “ad un rinnovato impegno politico”, proseguendo poi evidenziando come vi sia una profonda differenza fra “popolarismo” e “populismo”. “Il popolarismo è una politica che tiene conto dei bisogni delle persone e riconduce ad una proposta concreta e reale difendendo il diritto di tutti, la libertà e la democrazia, – ha affermato il vescovo – il populismo invece rincorre i bisogni sfruttando per fine di parte le paure e gli egoismi”. Forte il richiamo anche alla necessità di una politica onesta ovvero che dica la verità.
Il Convegno si é posto l’obiettivo di “sollecitare una presa di coscienza da parte dei cittadini e delle forze sociali ed economiche della necessità di mettere insieme le forze per lavorare a progetti condivisi di sviluppo che valorizzino le risorse naturali ed umane del Polesine”.

Il ponte tra don Pierantonio Pavanello e don Gianantonio Allegri

L’attuale vescovo di Rovigo, monsignor Pierantonio Pavanello, 61 anni, ha svolto il suo servizio pastorale insieme a don Gianantonio Allegri (rapito da Boko Haram in Camerum, tra i fondatori del movimento ecclesiale “Beati i costruttori di pace”, morto prematuramente nell’agosto 2018, proprio nella Parrocchia San Clemente di Valdagno tra 1987 e 1990.

Proprio nel gennaio 1990 don Gianantonio scrisse il documento “Valdagno cittá del mondo” in vista delle elezioni ammistrative di maggio 1990, insieme alla Commissione parrocchiale “Giustizia e Pace” ponendo al centro dell’attenzione l’accoglienza nei confronti dei popoli migranti (all’epoca definiti extracomunitari), proponendo l’obiezione alle spese militari.
Quegli stessi temi di accoglienza, di ricerca di pace sono stati valori che hanno ispirato anche i vari sindaci (Bosetti, Neri, Acerbi) che negli ultimi 20 anni hanno governato dal centro-sinistra a Valdagno (provincia di Vicenza), storica sede del colosso mondiale tessile “Marzotto”, un’isola felice in controtendenza, nel veneto leghista, raccontata recentemente da Vita.

A Valdagno i contribuenti destinano in massa il loro 5 per mille, per il miglioramento dei loro servizi sociali, asili, residenze per anziani, servizi per disabili e immigrati. 2.975 valdagnesi (su un totale di 26.000 abitanti, 11% dell’intera popolazione) hanno dirottato il 5 per mille per le attivitá sociali del loro comune di residenza, assegnando sul welfare locale ben 75.000 euro.
Questo laboratorio di democrazia participativa ha ottenuto lo storico risultato della re-elezione del sindaco di centrosinistra Giancarlo Acerbi (pd) malgrado la discesa in campo dei ministri Salvini e Stefani.

Espressione Popolare

Infatti lunedi scorso 3 giugno, il ministro Matteo Salvini é venuto a Valdagno con un forte dispiegamento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa perché pochi giorni prima, sconosciuti hanno depositato del letame davanti alla sede della Lega durante un’altro comizio di Salvini a Schio (collegata via tunnel con Valdagno).
Salvini sottolinea che “qui comanda la sinistra da qualche decennio. Quando fai campagna elettorale non proponendo idee ma insultando l’avversario, vuol dire che hai già perso. Se la gente che il 26 maggio ha scelto il cambiamento torna alle urne, la partita è vinta. La sinistra ha smesso di occuparsi degli operai prediligendo le cene con i banchieri. Dico largo ai giovani, come Burtini (candidato leghista), un 33enne che porterà una ventata di energia».
Florindo Morsolin, gia vice-segretario generale del Comune di Recoaro Terme, era consigliere comunale agli inizi anni ’80 con la nascente lista civica “Espressione Popolare” (tra le prime in Italia, ispirata da Alex Langer, Giuseppe Dossetti, Carlo Carretto), che dall’opposizione alla Democrazia Cristiana ha costruito le basi etiche del percorso di cambiamento sociale e politico che a Valdagno continua in quest’ultimo ventennio.

Florindo Morsolin é molto preoccupato, spiega che “è venuto per la prima volta a Valdagno, Matteo Salvini, insieme a tutta la giunta regionale del Veneto e una decina di deputati europei. E’ stato accolto come fosse il presidente della Repubblica. Tutta la piazza del Municipio era strapiena. C’erano centinaia di poliziotti in divisa di sommossa. Per un’ora gli hanno tributato applausi a non finire per ogni affermazione che faceva, contro gli immigrati, contro i corrotti, contro Acerbi Giancarlo, contro Zingaretti insomma contro gli oppositori, contro tutti, prendendo in giro anche la Chiesa. Non possiamo accettare questo attacco alla nostra fede, ai valori di pace, che ci hanno insegnato i nostri nonni durante la guerra di liberazione. Serve una risposta immediata o….mai più”.

Daniela Povolo, 25 anni fa partecipava alla Commissione parrocchiale Giustizia e Pace con don Gianantonio Allegri, oggi coordina la bottega del commercio equo Canalete di Valdagno, ha commentato che “i valori della pace che ci ha insegnato don Gianantonio Allegri, sono valori che con Giancarlo Acerbi non andrebbero persi ma con Burtini e quelli che lavoreranno con lui l’orizzonte è buio. Mi sento angosciata. Ma ho fiducia nei valdagnesi”.

Partiva con il 60% del centrodestra alle Europee e il peso dei big leghisti Salvini, Stefani e Zaia che sembravano far pendere l’ago della bilancia verso il candidato leghista Alessandro Burtini. Ma le urne, domenica, hanno ridato la fascia tricolore a Giancarlo Acerbi (nella foto) , sindaco del centrosinistra, formatosi nell’oratorio Don Bosco di Valdagno, detto “Lallo” nei gruppi giovanili degli anni 70, accompagnati da don Pino Arcaro, successivamente responsabile internazionale del Prado a Lione e oggi parroco ottantenne a Piana di Valdagno.

Un risultato per nulla scontato, con un’affluenza del 58% in calo di solo 6 punti rispetto al primo turno, in una battaglia che ha visto sfilare in città il vice-premier Matteo Salvini e, per ben due volte in due settimane, il governatore Luca Zaia. Perfino durante l’ultimo spoglio, nella sede del Caroccio di corso Italia c’erano un ministro, Erika Stefani, e un deputato leghista, Erik Pretto. Un distacco di 316 voti che ha decretato il primo cittadino per i prossimi 5 anni.
Mariangela Selmo, amica di don Gianantonio, giá consigliere comunale Pd, orgogliosa della sua famiglia affidataria aperta, oggi con 5 figlie aggiunge “davvero una grande gioia sapere di vivere in una città che non cede all’odio e non si fa stregare dalle false parole”.

Rina Lazzari, assessore uscente ai servizi sociali – come insegnante all’Istituto Alberghiero di Recoaro organizzó vari viaggi della legalitá a Palermo, sottolinea che “é stata durissima ma davvero la nostra squadra ha fatto la differenza, tutte persone che insieme al nostro sindaco Giancarlo amano la nostra Valdagno e vogliono il bene collettivo!”.

Giancarlo Acerbi, neo eletto commenta che “la stanchezza si fa sentire, insieme ad un mix di emozioni, ma non posso fare a meno di mandarvi il mio più grande ringraziamento per la fiducia che mi avete voluto rinnovare.
L’ho detto nelle scorse settimane e intendo confermarlo nei prossimi 5 anni: contate su di me! 6.795 grazie! #contano le persone. Un grande “grazie” ai Sindaci di Schio e Thiene, Valter Orsi e Giovanni Casarotto, che sono venuti a sostenermi. Due Sindaci di città importanti, concreti, vincenti, con cui in questi anni abbiamo collaborato molto e stretto un forte legame. I veri Sindaci si occupano di risolvere i problemi e di sviluppare progetti d’area: le amicizie di partito non contano e non portano nulla ai territori, solo parole e promesse che poi cadono nel nulla, come già accaduto per alcuni Comuni vicini. L’Alto Vicentino, invece, è una realtà forte, di oltre 200.000 abitanti, che sta portando avanti progetti veri: sull’orientamento scolastico, sullo sviluppo economico, progetti sul digitale, la candidatura all’Unesco del nostro patrimonio culturale, la richiesta di un Commissariato di Polizia dell’Alto Vicentino, la costituzione dell’Unione Montana e molti altri. Abbiamo messo Valdagno al centro di questi processi perchè è da lì che possono arrivare benefici reali per i nostri cittadini. Le alleanze sono fondamentali se sono concrete e se servono a portare avanti progetti intelligenti. Molto c’è ancora da fare e siamo pronti a lavorare di nuovo insieme!”,conclude Acerbi.

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Non bastano due ministri per far vincere la Lega a Rovigo. E a Valdagno (di C. Morsolin)

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Messico: intimidazioni di membri dell’Esercito al vescovo di Saltillo. Morsolin, “minacce preoccupanti”. Oggi sul SIR-Vaticano

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Messico: intimidazioni di membri dell’Esercito al vescovo di Saltillo. Morsolin, “minacce preoccupanti”

19 luglio 2019 @ 11:00

È stata intesa come una vera e propria intimidazione la perquisizione e l’attesa all’aeroporto alle quali alcuni militari hanno sottoposto il vescovo di Saltillo (Messico, Coahuila), mons. Raúl Vera López, lo scorso 11 luglio.

In una nota il vescovo racconta i particolari dell’accaduto: i militari hanno fatto finta di non riconoscerlo, hanno chiesto la documentazione sua e del personale che lo accompagnava e i dati dell’automobile, con un atteggiamento che il presule ha ritenuto “intimidatorio”. Lo stesso mons. Vera racconta che le autorità militari cui si è rivolto in seguito gli hanno rivolto le loro scuse e hanno riconosciuto che i militari “hanno ecceduto nelle proprie funzioni”. Secondo il vescovo, l’accaduto è però un segnale della “situazione di repressione” che la popolazione in generale sta vivendo “da parte di diversi organi di sicurezza”.

Tanto più in un territorio, quello di Saltillo, dove nel 2006 membri dell’Esercito furono condannati, anche se leggermente, per gravi atti di violenza fisica e sessuale contro alcune donne. Secondo mons. Vera, “13 anni dopo i militari mandano un messaggio per dire che non dimenticano”.

Cristiano Morsolin, esperto diritti umani in America Latina commenta al Sir: “Sono preoccupanti queste minacce a mons. Vera, già collaboratore di mons. Samuel Ruiz nel Chiapas. Ricordo che Papa Francesco che ha visitato la tomba di mons. Ruiz (che per primo ha adottato la strategia pastorale dei diaconi indigeni, ora ripensata anche in vista del prossimo Sinodo panamazzonico) proprio accompagnato da mons. Vera”.

https://agensir.it/quotidiano/2019/7/19/messico-intimidazioni-di-membri-dellesercito-al-vescovo-di-saltillo-morsellin-minacce-preoccupanti/

FOTO: Mons. Raul Vera con Cristiano Morsolin durante viaggio del papa in Colombia

 

Perú: «los derechos de las trabajadoras del hogar no pueden esperar más», liderazgo de la Congresista Tania Pariona. Articulo de Morsolin

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Liderazgo de la Congresista Tania Pariona, 35 años (Bloque Nuevo Perú) : Los derechos de las trabajadoras del hogar no pueden esperar más.
Articulo de Cristiano Morsolín para Agencia ALAI (Quito) sobre el compromiso político de la Presidenta de la Comisión de la Mujer del Congreso de la República y el bloque Nuevo Perú, acompañado por la Iglesia de los pobres, con la formación de Alejandro Cussianovich y del nuevo Arzobispo de Lima, Mons. Carlos Castillo.
FOTO: Congresista Tania Pariona y el teólogo de la Liberación, Alejandro Cussianovich
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Solidarietà internazionale: uscito il n. 2/2019 con articolo di Morsolin su Saviano e i maestri di strada

LIBRO sconfini-dell-educazione

Editoriale. Venerdì santo sul mondo

Venticinque anni fa il genocidio del Ruanda. Al di là delle responsabilità che probabilmente non verranno mai chiarite, un evento che ha destabilizzato tutta l’Africa centrale portando con sé un corteo di violenza e di morte.

Fra qualche giorno ci saranno le elezioni in Israele e il premier uscente ha annunciato che, se otterrà la vittoria, annetterà allo stato di Israele la Cisgiordania, dopo essersi annesso le alture del Golan. Con l’approvazione dell’immancabile presidente Trump. … Il Mediterraneo, intanto, continua ad essere, nonostante i numeri siano diminuiti, perché gli immigrati sono trattenuti in veri e propri lager nel territorio libico, un cimitero a cielo aperto. I porti sono chiusi. Nessuno risponde, in questi giorni, all’appello della nave Alan Kurdi che sta solcando il Mediterraneo con 64 profughi. Ha diritto, secondo le leggi del mare, ad un porto sicuro. Sono altre le priorità. E, se ciò non bastasse, in Libia sta pericolosamente alzandosi il livello del conflitto tra Haftar e Al-Serraj, con il pericolo che possa deflagrare in una vera e propria guerra. Dove anche gli immigrati sembrano usati come armi. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Forse questo è il grido più tragico che ha solcato la storia. …

È venerdì santo sul mondo.

La domanda, oggi, come ai tempi di Gesù, resta senza risposta. Forse toccherebbe a noi oggi saperla intercettare e renderla preghiera. Come ha fatto lui che dalla croce ha gridato a Dio. Sapendo, però, che, come diceva una vecchia canzone, forse anche “le nostre preghiere non bastano più”.

Copertina: Medio Oriente in cammino a cura di Nicola Perrone.

Il Medio Oriente è troppo spesso sinonimo di guerre e distruzioni. Un territorio molto ambito dalle grandi potenze straniere, che  hanno cercato in tutti i modi di dominare quell’area, creando sempre più conflitti e squilibri. Eppure qualcosa sta cambiando. Il Medio Oriente descritto in queste pagine è diverso da quello che di solito viene descritto alla televisione.  Infatti c’è una società civile vitale e solidale, composta da movimenti, giovani attivisti, donne. Una copertina ricca di storie di impegno per il cambiamento da Iraq, Siria, Israele e Palestina. Un Medio Oriente in cammino per ricostruire e in cammino per la pace, con azioni concrete.

I – Le vene aperte della Mesopotamia e la voglia di riscatto dell’Iraq, di Alfio Nicotra

Due mesi fa si è tenuta a Baghdad l’ “Iraq Civil Society Solidarity Iniziative” (ICSSI), alla quale hanno partecipato attivisti ed attiviste provenienti da tutto l’Iraq e da diversi Paesi europei e degli Usa. Un momento di confronto e di dibattito unico, in cui si sono affrontati i mutamenti profondi in corso in Iraq. In particolare i movimenti iracheni hanno fatto del diritto all’acqua e della tutela del patrimonio archeologico la loro bandiera.

II – La Siria che verrà: fra guerra in corso e riconciliazione, di C.B.

A Lattakia si è tenuto il primo convegno nazionale di Caritas Siria. Sono stati 240 i partecipanti, tutti volontari provenienti da Damasco, Aleppo, Homs, Hassakè, Lattakia, Tartus. Giovani che non smettono di portare luce nella guerra nonostante la devastazione e  la morte, mantenendo intatto il loro buon umore. La situazione sociale è infatti gravissima e va di pari passo con l’instabilità politica e il conflitto militare ancora in corso. Ma la vera sfida è rappresentata dalla riconciliazione.

III –Ricostruire in Siria partendo dai bambini, di Suor Vilma Tallone fma.  

In Siria sono cadute le ultime fortezze del califfato. Le famiglie dei siriani, finalmente, stanno ritornando nel loro paese, a casa.  La testimonianza si Suor Vilma Tallone, che con la sua forza e la sua determinazione, insieme ad altri volontari, porta avanti un progetto di riapertura delle scuole, per poter accogliere tutti i bambini di ritorno dalla diaspora.

IV –Israele, stato di agitazione permanente, di Giacomo Salvarani.

Il 4 dicembre scorso decine di migliaia di donne israeliane e palestinesi sono scese in piazza, bloccando le strade delle città principali, unite contro un’unica causa: la violenza maschile. In una società in cui l’uomo uccide perché convinto di avere supremazia sulla donna, e dove la guerra tra popoli fa da sfondo a tutto questo, sembra che finalmente le donne stiano prendendo in mano la situazione.

Audacity in the name of humanity: La svolta? gli abitanti della terra la vogliono! a  cura di Riccardo Petrella.

Da tre/quattro anni ormai si sono intensificate le manifestazioni di massa nazionali ed internazionali, le marce, gli scioperi organizzati dagli Abitanti della terra (donne, giovani e migranti). La maggioranza delle manifestazioni ha come tema principale la questione del cambio climatico, la giustizia sociale e la concretizzazione dei diritti umani. Gli Abitanti della Terra hanno deciso di agire essi stessi per cambiare il mondo.

Le rubriche di “Solidarietà Internazionale”.

Giorni e Notti, a cura di Gianni Caligaris.

Strage di Christchurch: un monito anche per noi di Giorgio Beretta.

La strage di Christchurch in Nuova Zelanda in cui il giovane suprematista australiano, Brenton Tarrant, ha ucciso 50 persone in due moschee ferendone altre 48, ha sollevato due questioni: il tipo di attività di intelligence predisposte per prevenire questi atti terroristici e il problema delle norme sull’accesso legale alle armi da parte dei civili.

Nico e Violeta, di Roberto Musacchio.

In vista delle prossime elezioni parlamentari, due candidati europei presentano un nuovo programma, concreto, una sinistra alternativa.

Anche le suore, di Giancarla Codrignani.

Anche le suore scendono in piazza, per denunciare le violenze subite dall’uomo, preti, subite per futili giochi di potere. Ogni violenza subita è una vergogna per l’intera umanità.

Continua l’impunità, di Luisa Morgantini.

Il rapporto presentato da una Commissione indipendente d’inchiesta durante la sessione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu, raccoglie al suo interno le prove dei crimini contro l’umanità commessi dall’esercito israeliano durante le proteste della popolazione di Gaza. Ancora una volta lo stato di Israele si ritira dalle accuse…

Vent’anni senza Faber, di Brunetto Salvarani

Una dedica speciale a Fabrizio De Andrè, che con la sua musica e i suoi testi, ha lasciato un ricordo indelebile nel panorama della musica italiana.

Giro di Radar.

La notte degli Stansted 15, di Luca Manes.

Una notte che ha segnato la storia. La notte in cui 15 persone si sono sdraiate per terra per salvarne altre 60 che stavano per essere rimpatriate nei loro paesi di origine, Nigeria e Ghana.

Le due facce di Pyongyang, di Niccolò Rinaldi.

Ogni manifesto incrociato per le strade della capitale della Corea del Nord testimonia di una dittatura molto forte, che invade tutte le sfere della vita dei cittadini, da quella personale a quella sociale. Eppure nonostante questa apparente chiusura dello Stato nei confronti dell’esterno, i suoi abitanti conservano ancora quello spirito orientale dell’ospitalità.

Bangladesh: il coraggio di mostrarsi, testo e foto di Erberto Zani.

Le vittime di acido industriale, “i sopravvissuti”, in Bangladesh sono purtroppo un numero molto consistente. L’Acid Survivors Foundation, tenta di dare una nuova identità e una nuova vita a queste persone, che con coraggio convivono con i segni di un passato da dimenticare. Un articolo illustrato, un reportage.

Acqua, nessuno resti escluso di Rosario Lembo

L’acqua. Un bene sempre di più negato alla popolazione mondiale. Obiettivo dell’Agenda 2030 è quello di garantire l’acqua potabile a tutti. Senza discriminazioni. Un accesso sufficiente, sicuro, accettabile, in quantità necessaria per l’uso personale e domestico.

Gli Stati Generali della solidarietà e della cooperazione internazionale, di Ilaria De Cave

Solo di recente la legge 125 sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace, sta ricevendo la giusta attenzione. Ma il cammino per una sua concreta realizzazione è ancora lungo e pieno di ostacoli.

Bombe italiane in Yemen, di Beatrice Scucchia.

Il 9 luglio del 1990 l’Italia compiva uno dei passi più importanti per quanto riguarda la regolamentazione dell’industria degli armamenti: l’approvazione della Legge 185, “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”. A quasi trent’anni da quel giorno, l’Italia produce e vende bombe all’Arabia Saudita per uccidere in Yemen.

Un orso d’argento ai Maestri di Strada, di Cristiano Morsolin.

Roberto Saviano dedica la sua vittoria alle Berlinale di Napoli, per il suo nuovo film “Laparanza dei bambini”, alle Ong e ai maestri di strada. Questo articolo è dedicato a tutti i Maestri di Strada che operano in Italia e nel mondo.

http://cipsi.it/medio-oriente-in-cammino-solidarieta-internazionale-uscito-il-n-2-2019/?fbclid=IwAR2jbNhHVdiRUEfcmPg3z8OWNVbllP5co-Ormcz8albj_cz24K7ridRgN14