Archivo mensual: abril 2020

p. De Roux (Comm. Verità) all’Onu, “decisive la giustizia transizionale e la protezione e reinserimento degli ex combattenti”. Terza parte, nota di Morsolin sul SIR/VATICANO

papa e morsolin ott 2017

p. De Roux (Comm. Verità) all’Onu, “decisive la giustizia transizionale e la protezione e reinserimento degli ex combattenti”

18 febbraio 2020

“La pace tra lo Stato colombiano e le Farc, grazie a coloro che hanno raggiunto l’accordo e grazie alla giustizia transizionale, ha portato al mio Paese cambiamenti positivi, e ha dato alla società una nuova speranza, nonostante le difficoltà”. Lo ha detto il gesuita Francisco De Roux, di fronte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, parlando nella sua qualità di presidente della Commissione per la Verità, incaricata di fare luce su quanto accaduto alle vittime in oltre cinquant’anni di conflitto. Padre De Roux, invitato all’Onu dal Governo del Belgio, ha sottolineato l’importanza della giustizia transazionale, la cui ragion d’essere è costituita dalle vittime. Fondamentale, poi, la “non ripetizione” dei crimini di guerra, che passa per reali programmi di reinserimento e per “atti pubblici di riconoscimento della dignità delle vittime e di accettazione di responsabilità da parte dei colpevoli”. Il gesuita ha poi sottolineato che è fondamentale “proteggere la vita degli ex combattenti e re-incorporarli tutti, in modo degno, nella società”. Inoltre, non può mancare la volontà politica nell’applicare “la totalità dell’accordo e nell’andare ancora più in là, fino al superamento di ogni violenza politica”. In caso contrario, “si creano dubbi sulla transizione e nella società ritorna la polarizzazione che c’era durante la guerra”. Infine, padre De Roux ha parlato dell’importanza dell’appoggio internazionale la cammino di pace. Anzi, “senza di esso non sarebbe stato possibile mettere fine alla guerra e neppure la transizione”.

Colombia: p. De Roux (Comm. Verità) all’Onu, “decisive la giustizia transizionale e la protezione e reinserimento degli ex combattenti”

 

Commissione Verità, un team di cento ricercatori al lavoro su seimila interviste con vittime della violenza. Seconda parte

Hambre niños denuncia Obispo

Commissione Verità, un team di cento ricercatori al lavoro su seimila interviste con vittime della violenza

4 dicembre 2019

Compie un anno il lavoro della Commissione per la Verità, l’organo indipendente previsto dagli Accordi di pace tra Governo colombiano e Farc, presieduta da padre Francisco De Roux. Il gesuita traccia al Sir un bilancio dell’attività. “È stato un anno di immenso lavoro – afferma -. Tutti i commissari e noi, come squadra, siamo stati quasi sopraffatti dagli impegni e abbiamo cercato di rispondere alle richieste di un Paese che vuole, sorprendentemente, partecipare a chiarire la verità su ciò che ci è accaduto nel conflitto. Alla fine dell’anno, sarà avviato il team di quasi 100 ricercatori dedicati ai 10 principali nuclei di analisi dei quali Commissione deve disporre”. I lavori sono in corso per “prepararsi a gestire la grande quantità di informazioni che otteniamo attraverso interviste e documenti”. “Vogliamo entrare in connessione con i dati che hanno altri organismi, come la Giurisdizione speciale per la Pace e l’Unità di ricerca. Stiamo, inoltre, promuovendo il dialogo sociale, il dibattito del Paese verso la riconciliazione, verso la coesistenza, verso il riconoscimento delle vittime e dei responsabili. Le vittime sono i veri protagonisti”. Un bilancio indicato da padre De Roux corredato da alcuni dati: “Abbiamo intervistato circa 6.000 persone, di cui 3.600 sono vittime individuali, ascoltate in tutte le regioni del Paese, attraverso le 28 cosiddette ‘case della verità’. Ci sono circa 200 interviste approfondite con attori molto significativi, quasi 70 interviste con i responsabili, le persone che erano in guerra in un modo o nell’altro, e il resto sono interviste collettive in cui intere comunità parlano davanti alla Commissione, come gruppi etnici, Afro, gruppi di donne”.

https://www.agensir.it/quotidiano/2019/12/4/colombia-commissione-verita-un-team-di-cento-ricercatori-al-lavoro-su-seimila-interviste-con-vittime-della-violenza/

Colombia: p. De Roux (presidente Commissione Verità), “seri ostacoli al cammino di pace”. Prima parte, nota di Morsolin su SIR/vaticano

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Colombia: p. De Roux (presidente Commissione Verità), “seri ostacoli al cammino di pace”

4 dicembre 2019

“Siamo stati creati per fare una riflessione che serve alla non ripetizione di un conflitto che avrebbe dovuto concludersi con la firma dell’Accordo, ma il conflitto continua. Certamente, stiamo lavorando per la non continuazione, ma questa situazione ci pone seri ostacoli. Il primo è l’insicurezza per le persone. C’è paura nel Paese”. Lo afferma al Sir padre Francisco De Roux, presidente della Commissione per la Verità. “Ero a Bajo Atrato, a Bojayá, per accompagnare l’accoglienza dei corpi del celebre massacro, restituiti ai familiari – riferisce il gesuita – e ci siamo resi conto che le comunità sono schiacciate da Eln e paramilitari gaitanisti. Per alcune persone, uscire per dire la verità ha un rischio. Molte volte resistono al venire nelle case della verità e devi andare a cercarle. In alcuni casi, attori armati ci hanno detto che dobbiamo rispettare la loro autorità sul territorio. Ciò, assieme all’assassinio di leader sociali, di quasi 180 ex combattenti del Farc, e assieme a messaggi poco chiari da parte delle Istituzioni statali sulla determinazione di andare avanti con l’intero Accordo di pace, ci fa navigare in acque non facili”. La convinzione di p. De Roux è che “oggi la maggior parte dei colombiani desidera la piena attuazione dell’accordo di pace”.

“Nel partito al governo insistono sul fatto che una parte molto ristretta degli accordi sia rispettata, che è legata all’ottenimento di un buon lavoro per coloro che sono usciti dalla guerra, ma non è solo quello il problema”. Poi, l’attenzione alla riforma rurale globale, che “comporta la concessione di tre milioni di ettari agli agricoltori, aprendo loro strade, dando loro credito, salute, un mercato per i loro prodotti”. Infine, la partecipazione delle vittime alla Camera dei rappresentanti, il programma di sostituzione delle colture, la riforma della politica e la custodia dei leader sociali. “Tutto ciò fa parte dell’accordo e deve essere preso in modo approfondito”, conclude il gesuita.

https://www.agensir.it/quotidiano/2019/12/4/colombia-p-de-roux-presidente-commissione-verita-seri-ostacoli-al-cammino-di-pace/

Querida Amazonia: mons. Pinzón (Colombia), “condividiamo sogno di Francesco. Lottare contro flagello di narcotraffico”. Commento di Morsolin su SIR/VATICANO.

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Querida Amazonia: mons. Pinzón (Colombia), “condividiamo sogno di Francesco. Lottare contro flagello di narcotraffico”.

10 marzo 2020

“Condividiamo lo stesso sogno di Papa Francesco”, cioè quello di un’Amazzonia che lotta per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove “la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa”. Lo spiega al Sir Joaquín Humberto Pinzón, missionario della Consolata e vescovo del vicariato apostolico di Puerto Leguízamo-Solano (Colombia), che nelle sue comunità ha subito avviato un lavoro di conoscenza e recezione dell’esortazione apostolica Querida Amazonia. “In questo momento in Colombia –spiega – abbiamo un modello educativo, diffuso in tutto il Paese, per il quale non ha alcuna considerazione l’identità dei popoli e dei loro territori. Occorre pensare a un’educazione adeguata a questi territori”.
Del resto, riflette il vescovo, il piano pastorale del vicariato di Puerto Leguízamo, attuato fin dal 2013, contiene molte proposte che “sono in sintonia con il Sinodo”. Il piano si conclude con un auspicio: “Desideriamo una Chiesa con un volto amazzonico”. Quindi, prosegue il vicario apostolico, “per noi non è una cosa totalmente nuova, ma si tratta di continuare un processo che abbiamo avviato attraverso una Chiesa che ha come sua identità quella di accogliere i diversi popoli e le diverse famiglie presenti”.
In questa regione amazzonica, conclude mons. Pinzón – le sfide sono molte. Una delle principali è accompagnare le comunità a far fronte al narcotraffico, che si è praticamente preso tutto. “Non si tratta solo di una questione economica, ma di un flagello che modifica lo stile di vita. Quella del narcotraffico è una proposta di denaro facile e in poco tempo”.
Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, commenta al Sir: “Il messaggio del vescovo Pinzón esprime la freschezza del lavoro pastorale ispirato dall’esortazione di Papa Francesco Querida Amazonia, nelle numerosi diocesi che attraversano l’Amazzonia, per costruire una Chiesa dal volto amazzonico e indigena, che denunci i peccati ecologici come il narcotraffico e la distruzione della Casa comune”.

Querida Amazonia: mons. Pinzón (Colombia), “condividiamo sogno di Francesco. Lottare contro flagello di narcotraffico”

Commissione per la Verità fa un bilancio primo anno di attività. Padre De Roux, “pandemia ha ucciso 200 persone, il conflitto oltre un milione”. Commento di Morsolin sul SIR/VATICANO

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Commissione per la Verità fa un bilancio primo anno di attività. Padre De Roux, “pandemia ha ucciso 200 persone, il conflitto oltre un milione”

28 aprile 2020

La Commissione per la Verità, istituita in Colombia nell’ambito degli accordi di pace e presieduta dal gesuita Francisco De Roux, ha presentato nei giorni scorsi il bilancio del suo primo anno di attività, durante il quale sono state raccolte più di 10.000 testimonianze, utili per il lavoro di chiarimento e ricostruzione su quanto accaduto in oltre cinquant’anni di conflitto. Per l’occasione padre de Roux ha proposto un provocatorio confronto tra l’emergenza causata dal Covid-19 e le devastazioni del conflitto armato che il Paese ha vissuto parlando della “singolare pandemia della Colombia che è il nostro conflitto armato, così coperto dal nostro silenzio e per il quale non esiste un vaccino possibile”. Da qui il paragone con la crisi scatenata dal coronavirus: da un lato, gli oltre 200 decessi che questa pandemia ha provocato finora, dall’altro il milione di persone uccise durante il conflitto, i 166.000 scomparsi e i 190 membri del partito Farc che hanno lasciato le armi credendo nella pace e sono stati assassinati.
Commenta l’esperto di diritti umani Cristiano Morsolin: “La pandemia in Colombia si aggrava per le diseguaglianze che aumentano il conflitto sociale, mentre decine di proteste continuano in varie città e le classi popolari denunciano: ‘Se non moriamo di virus, moriamo di fame’. Intanto nel Dipartimento sudoccidentale del Cauca l’Onu ha denunciato la recente uccisione di 6 difensori dei diritti umani di etnia Nasa. I gruppi armati illegali tentano di bloccare un cammino di liberazione accompagnato da oltre trent’anni dai missionari della Consolata”.

Colombia: Commissione per la Verità fa un bilancio primo anno di attività. Padre De Roux, “pandemia ha ucciso 200 persone, il conflitto oltre un milione”