Archivo mensual: enero 2021

Cresce anche nella periferia di Bogotá la denutrizione infantile, coinvolti soprattutto migranti venezuelani. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano.

“Fernanda, 22 anni, mamma di Daniela, solo 2 mesi di vita, e di Francisco, 5 anni, ha deciso di farsi accompagnare da suo fratello Juan Enrique, 19 anni, per lasciare il Venezuela dove si soffriva la fame, camminare 16 giorni per arrivare a Bogotá, ma qui ha trovato le porte chiuse, è uno scandalo sentire le grida e il pianto di Daniela, perché Fernanda mangia solo un’arepa (piccolo pane fatto con farina di mais, ndr) al giorno, come in Venezuela, e non produce il latte materno per allattare sua figlia”. Lo racconta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani, in seguito a una ricognizione nella periferia della metropoli colombiana, nel quartiere popolare di San Cristóbal.
Questa situazione è “rivelatrice dei numeri rivelati da un recente rapporto, che non fanno onore alla sindaca verde Claudia López e rivelano la contraddizione strutturale della denutrizione infantile in Colombia, Paese ricco di risorse naturale, ma ostaggio della corruzione e del dominio della narco-politica. Anche il presidente Duque tradisce gli impegni nei confronti dei migranti venezuelani che aveva assunto personalmente con Papa Francesco nell’ultima visita in Vaticano”.
Negli ultimi tre anni 50.387 bambini sotto i 5 anni di età sono stati segnalati con malnutrizione acuta e 997 sono stati i decessi a causa di fattori associati, secondo i dati diffusi da Blu Radio sulla base delle informazioni dell’istituto di statistica Dane, del Ministero dell’Agricoltura, della Fao, della fondazione Éxito e dell’Ufficio del difensore civico. Nello stesso periodo di tempo, la malnutrizione acuta infantile ha avuto un graduale aumento dapprima del 70%, per raggiungere poi il 94%. Dei quasi 2.600.000 bambini nati tra il 2016 e il 2019, circa 240.000 erano sottopeso e 852 sono morti nel primo mese di vita. Una situazione che è legata alla massiccia presenza di venezuelani, che restano ai margini della società nelle principali città. Molte le polemiche per le politiche della sindaca di Bogotá. Il teologo venezuelano del Boston College, Rafael Luciani, ha parlato di “narrativa xenofoba” e discriminatoria, mentre “milioni di colombiani sono stati ricevuti in Venezuela come fratelli e sorelle” nei passati decenni; inoltre, attualmente i dati ufficiali “dicono che solo il 4% dei reati è commesso da stranieri”.


Conclude Morsolin: “Il panorama delle strade di Bogotá oggi è caratterizzato da tante famiglie migranti che, con i loro bambini, trainano carretti per riciclare; inoltre, aumenta lo sfruttamento e il Municipio non offre nessuna alternativa di lavoro dignitoso alle famiglie venezuelane, oggi particolarmente vulnerabili per la pandemia, spesso vittime di razzismo e xenofobia che serpeggia in una società alla ricerca di un capro espiatorio”.

Maradona, figliolo del popolo. Mons. Fernández: “Non ha mai negato quella fede dei semplici”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

Tutta l’Argentina abbraccia e piange il suo mito, il calciatore Diego Armando Maradona, morto a ieri a 60 anni per un attacco cardiaco nella sua abitazione di Tigre. Mentre il Governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, si moltiplicano le reazioni, i messaggi e le preghiere. Come ha trovato conferma il Sir, nelle dichiarazioni a caldo raccolte in ambito ecclesiale e nei quartieri popolari della periferia “bonaerense”, nelle villas di cui el pibe de oro è stato figlio, a partire da Villa Fiorito, il suo quartiere natale

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L’ideale della “Patria Grande”. La dimensione di Diego Armando Maradona, però, non è solo argentina. Egli stesso ha declinato il suo impegno pubblico, decisamente “sbilanciato” nel campo della sinistra, nella prospettiva, tutta latinoamericana, della Patria Grande. Ce lo conferma da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani: “Lo ricordo qui a Bogotá nel 2015 al Summit di Arte e Pace, promosso dal sindaco Petro, ad animare i giovani all’impegno politico, per la costruzione collettiva della pace, insieme all’argentina Estela Carlotta, nonna di Plaza de mayo. Ma soprattutto al forum mondiale di Porto Alegre, quando il presidente venezuelano Hugo Chávez ricordava la sua stretta amicizia con el pibe de oro, che lo accompagnava in meeting elettorali e spesso si recava a Cuba, a fianco di Fidel Castro”.

Maradona, a “working-class boy.” Msgr. Fernández: “He never disowned the faith of the simple”. Morsolin declaration in SIR-Vatican agency.

All of Argentina grieves and mourns football legend Diego Armando Maradona, died yesterday at 60 from a heart attack in his home in Tigre. The government declared three days of national mourning amidst a plethora of responses, messages and prayers, as evidenced in statements gathered by SIR in the ecclesial context and in working-class neighbourhoods of the «bonaerense» suburbs, in the «villas», the shanty towns where el pibe de oro was raised, starting from Villa Fiorito, his native district.

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The “Patria Grande” ideal. 

Argentina wasn’t the only setting of Diego Armando Maradona. He expressed his public commitment, markedly “unbalanced” to the left, in the all-Latin American perspective of the Patria Grande (Great Homeland). Cristiano Morsolin, human rights expert, commented from Bogotá: “I remember him here in Bogotá in 2015 at the Art and Peace Summit, promoted by Mayor Petro, motivating young people to engage politically, for the collective edification of peace, together with Argentinean representative of the Grandmothers of Plaza de Mayo Estela Carlotta. And especially at the world forum in Porto Alegre, when Venezuelan President Hugo Chávez recalled his close friendship with el pibe de oro, who accompanied him in electoral meetings and often travelled to Cuba, alongside Fidel Castro.”

Luigi Ferrajoli, destacado jurista italiano, participará en el Tribunal de los Pueblos en Colombia. Articulo de ALAI.

FOTO: Luigi Ferrajoli

El próximo 26 de enero se realizará la presentación del Tribunal Permanente de los Pueblos –TPP- en Colombia.

La sesión 48º del TPP “El Genocidio Político en Colombia 2021” tendrá como jurados a Luciana Castellina (Italia), Daniel Feierstein (Argentina), Luigi Ferrajoli (Italia), Mireille Fanon-Mendès-France (Francia), Philippe Texier (Francia), Antoni Pigrau Solé (Barcelona), Andrés Barrera (México), entre otras personalidades internacionales.

Se destaca la participación de Luigi Ferrajoli, jurista italiano, profesor de la Universidad de Roma Tre, que visitó Colombia en septiembre de 2015 para compartir con diversos sectores de la justicia algunas reflexiones jurídicas sobre los diálogos de la Habana.

Luigi Ferrajoli puede ser el penalista más reputado de la actualidad. Sus libros Derecho y razón y Principia iuris y Democracia y garantismo lo han convertido en una voz autorizada del derecho y un tratadista excepcional para hablar de paz.

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https://www.alainet.org/es/articulo/210649

Arcivescovo mons. Rueda a “El Tiempo”, “contro le stragi di leader sociali servono un patto e una riforma rurale integrale”. Commento di Morsolin sul SIR-VATICANO.

21 dicembre 2020

“Dobbiamo promuovere un patto umanitario per la vita, la giustizia, la riconciliazione, la verità e la risoluzione dei conflitti. Inoltre, occorrono uno sguardo e l’impegno di tutti i settori della società per le regioni abitualmente dimenticate, in particolare le zone rurali. L’attenzione alle questioni rurali e territoriali genera un’occupazione dignitosa e un’economia che promuove la fraternità e la pace”. È questo l’invito che l’arcivescovo di Bogotá e primate di Colombia, mons. Luis José Rueda Aparicio, rivolge alla società e alla politica colombiana in un’intervista concessa, in occasione del Natale, al principale quotidiano della capitale e di tutto il Paese, “El Tiempo”.

L’arcivescovo lancia l’allarme sull’aumento delle uccisioni di leader sociali durante quest’anno caratterizzato dalla pandemia. Morsolin Cristiano, esperto di diritti umani in America Latina, commenta al SIR: «Non mancano nelle parole di Mons. Rueda accenti critici verso il governo del presidente Duque, che dà la colpa delle stragi quotidiane unicamente alla presenza del narcotraffico». “La vita umana in Colombia continua a essere minacciata dalla violenza. Con profondo dolore constatiamo che quest’anno il numero di omicidi di leader sociali è aumentato rispetto all’anno precedente. In quest’anno, secondo i dati delle organizzazioni sociali, il numero dei leader, uomini e donne, assassinati nei territori supera i 250. Si tratta di un grido delle regioni, che invocano la riconciliazione sociale, la quale richiede l’impegno di tutti i settori sociali”.
Mentre il Governo, come accennato, incolpa di tale situazione il narcotraffico sempre più pervasivo, il primate della Colombia parla invece di una concatenazione di cause. “È una dolorosa conseguenza della combinazione di forze fratricide, le cui componenti sono: la tirannia dell’economia sulla vita, l’etica corrotta e anarchica, l’anti-cultura predatoria, l’indifferenza sociale, la politica dell’odio e dell’ipocrisia”. Rispetto alla dialettica politica molto polarizzata, a un anno e mezzo dalle prossime presidenziali, l’arcivescovo di Bogotá usa parole forti: “mi preoccupa una certa bramosia, da parte della Presidenza della Repubblica, slegata dalla ricerca del bene comune. Più che la polarizzazione della campagna presidenziale, sono preoccupato per i suoi effetti, come la frammentazione della società colombiana, l’assenza di un progetto nazionale comune che ci unisca e ci impegni a raggiungere obiettivi comuni oltre le differenze, la ricerca di risultati immediati e l’incapacità di dialogare nella società”.