Archivo mensual: febrero 2023

Da tribunale popolare a Cali “simbolica condanna” per le autorità statali in seguito a repressione del 2021. Commento di Morsolin, Heike Hansel su SIR-Vaticano.

27 febbraio 2023

In Colombia un Tribunale popolare istituito dalla società civile di uno dei quartieri più emarginati di Cali ha condannato simbolicamente diversi alti funzionari dello Stato, fra i quali l’ex presidente Ivan Duque, e l’ex ministro della difesa Diego Molano e anche l’allora comandante dell’Esercito, Eduardo Zapateiro, il sindaco di Cali, Jorge Iván Ospina, ancora in carica, e la governatrice della Valle del Cauca, Clara Luz Roldán, pure ancora alla guida del dipartimento, per crimini commessi nella gestione della mobilitazione popolare che coinvolse il Paese latinoamericano fra il 28 aprile e il 12 giugno 2021. Il Tribunale popolare di Siloé, questo il nome del quartiere, ufficialmente Comuna 20, animato da magistrati e accademici provenienti da diversi Paesi del mondo – tra cui la teologa tedesca Heike Hansel e l’avvocato argentino Juan Grabois, membro del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale del Vaticano – convocati dai movimenti sociali ma anche di figure locali, come l’arcivescovo emerito di Cali Darío de Jesús Monsalve e l’Osservatorio sulla realtà sociale dell’arcidiocesi di Cali, ha preso in esame 18 episodi di violenza che hanno coinvolto 159 persone, compresi 16 casi di omicidio.
Rubén Darío Gómez, direttore dell’Osservatorio sulla realtà sociale dell’arcidiocesi di Cali ha commentato al Sir: “I giudici hanno evidenziato il carattere ‘razzista’ e ‘classista’ dell’operato dei corpi di polizia, che avrebbero colpito con particolare forza i quartieri più emarginati, in maggioranza afrodiscendenti e sfollati, collocando quanto successo a Cali nel 2021 in un più ampio processo di ‘genocidio socio-economico-politico’ che avviene in Colombia da mezzo secolo”, così come definito dal Tribunale permanente dei popoli con sede alla Fondazione Lelio Basso di Roma nella sentenza del 2021.
Padre Javier Giraldo, gesuita, fondatore del Centro di investigazione popolare (Cinep) e della Commissione intercongregazionale di giustizia e pace, spiega al Sir: “Di fronte all’apatia dello Stato si risponde con mezzi di indagine internazionali, per chiarire crimini contro l’umanità come quelli avvenuti tra il 28 aprile e il 12 giugno 2021. L’essenza del Tribunale popolare di Siloe (Cali) è simile ai Tribunali Russell o ai Tribunali internazionali per i crimini di guerra istituiti per indagare sui crimini commessi dall’esercito statunitense in Vietnam.
Conclude Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani: “La sentenza di condanna del Tribunale popolare di Siloe conferma il paradigma di segregazione contro giovani afrodiscendenti, emarginati in periferie-ghetti. Va sottolineato che questo Tribunale popolare di Siloe, è stato accompagnato personalmente dalla teologa ed ex parlamentare tedesca Heike Hansel, impegnata nel boicottaggio delle armi tedesche Sig-Sauer, usate dalla polizia colombiana anche a Cali e Siloe”.

Colombia: padre De Roux (Commissione Verità) al Sir, “serve un Ministero della Pace”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano.

FOTO: P. De Roux testimonial del libro di Morsolin.

15 febbraio 2023

La Colombia, anche se la proposta di “pace totale” è in cima all’agenda del Governo e sono ripresi i colloqui con l’Eln (in corso da lunedì a Città del Messico), si dimentica già del rapporto finale della Commissione della Verità, che dopo soli sei mesi è scomparso dal dibattito nazionale, secondo la denuncia di alcuni membri della Commissione stessa. Il presidente, padre Francisco de Roux, di ritorno a Bogotá dopo vari mesi di docenza al Boston College, negli Stati Uniti, esprime il suo parere, attraverso il Sir, sulla situazione, non rinunciando a indicare alcune delle strade consigliate dalla Commissione, per andare in profondità nel cammino di pace. “Data la complessità del conflitto armato colombiano, che ha come fulcro il narcotraffico – spiega padre De Roux -, la Commissione per la Verità ha ravvisato la necessità di elevare la pace al più alto livello istituzionale fino a raggiungere la fine dell’attuale violenza armata. Per questo motivo, è stato raccomandato un Ministero della Pace, per coordinare tutte le operazioni e condurle verso soluzioni negoziate. L’intero Stato, che finora ha agito in ‘modalità guerra’, deve passare alla ‘modalità pace’ e da lì garantire la costruzione della pace nei territori”.


Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, commenta al Sir: “Il presidente Petro, nel mezzo del dibattito sulla ‘pace totale’, ha acceso la polemica affermando che lo Stato colombiano è stato genocida, come riconosciuto dalla storica sentenza di condanna della Corte interamericana per i diritti umani (Cidh) sul genocidio dell’Unione patriottica (il partito che negli anni Ottanta fu composto da ex militanti delle Farc che avevano lasciato la lotta armata durante le trattative con l’allora presidente Belisario Betancur, ndr).

Va ricordato che Alejandra Miller, oggi incaricata a livello presidenziale di coordinare l’Agenzia statale per il reinserimento degli ex guerriglieri, ha aggiunto che ‘i patti tra narcos, imprenditori e politici, oggi consolidano una alleanza del potere mafioso che persiste a distinti livelli istituzionali dello Stato’. Di fronte a questa persistente corrosione mafiosa dei poteri statali, padre De Roux, attraverso il Sir, si rivolge allo scenario internazionale, per chiedere l’istituzione del Ministero della Pace, proposta richiesta anche dalla 49ª sessione del Tribunale permanente dei popoli”.

“Un Ministero della Pace che lo stesso gesuita p. Roux ha chiesto sia finanziato anche dal Parlamento europeo. La richiesta fu fatta nell’anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, il 10 dicembre scorso, a Bruxelles, mentre scoppiava lo scandalo Qatargate e l’Università Ca’ Foscari annullava a Venezia un convegno sulla pace nel quale si sarebbe parlato anche della Colombia”, conclude Morsolin.

Colombia: padre De Roux (Commissione Verità) al Sir, “per la prima volta negoziato con Eln ha preso la strada giusta”. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano.

FOTO: P. De Roux testimonial del libro di Morsolin.

15 febbraio 2023

“Ogni colloquio di pace porta con sé degli attriti. Credo, però, che ora non solo si siano comprese le caratteristiche proprie dell’Eln, ma che sia la prima volta che si intraprendono negoziati che incorporano queste caratteristiche”. Lo sostiene, in un colloquio con il Sir, padre Francisco De Roux, presidente della Commissione per la Verità, a sei mesi dalla conclusione dei lavori dell’organismo, mentre a Città del Messico sono ripresi i colloqui tra Governo e l’Esercito di liberazione nazionale, la maggior guerriglia oggi esistente nel Paese. “L’Eln – prosegue padre De Roux – è una guerriglia diversa dalle Farc, non intende diventare un partito politico, è per la partecipazione della gente nelle organizzazioni della società civile dei territori, sostiene che i necessari cambiamenti strutturali nella politica, nell’economia, nell’ecologia, nella cultura devono venire dalle proposte della gente attraverso questa partecipazione regionale.

Ci sono, naturalmente, molti elementi da chiarire, il tavolo dei negoziati serve a questo, ma deve essere chiaro che la società civile non ha bisogno e non vuole un accompagnamento o una leadership armata”.
Nonostante si parli poco dell’enorme lavoro della Commissione da lui presieduta, il religioso gesuita valuta positivamente l’attuale momento: “C’è un Governo nazionale che fa della pace il dovere più importante dello Stato e ha una squadra che ci lavora e cerca di renderla possibile. Le organizzazioni femminili, le comunità nere e indigene, i sindacati, gli artisti e la cultura, le università e la scuola si impegnano per la pace da tutte le parti. E dà grande speranza vedere il ruolo centrale che la Chiesa cattolica ha assunto nella riconciliazione dei colombiani, a partire dalla vita delle parrocchie e nella nuova determinazione della Conferenza episcopale di accompagnare, a partire dal proprio ruolo, i processi che portano alla pace, come ad esempio ha fatto l’arcivescovo emerito di Cali, mons. Darío Monsalve”.