Archivo mensual: octubre 2020

Movimenti popolari: Almendras (ex viceministra boliviana), “accompagniamo il Papa nella sfida per una società fraterna”. Dicastero di Sviluppo umano Integrale diffonde nota Morsolin su SIR-Vaticano.

27 ottobre 2020

Dicastery for Promoting Integral Human Development. Prefect

@CardinalTurkson

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de Integral Human Dev

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Cristiano Morsolin @morsolin1

24 oct.

Cardenal  @CardinalTurkson dice a los movimientos populares  @EnMovPop  que «hay desigualdades, sistemas económicos crueles que socavan la dignidad humana», es llamado a politicos latinoamericanos.

Carmen Almendras

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Agencia SIR-Vaticano subraya participación de Almendras (ex viceministra boliviana entre 2017 y 2019) @CarmenAlmendras en encuentro mundial entre movimientos populares y representantes del Papa Francisco, card. Turkson y Czerny. https://agensir.it/quotidiano/2020/10/27/movimenti-popolari-almendras-ex-viceministra-boliviana-accompagniamo-il-papa-nella-sfida-per-una-societa-fraterna/… @LuchoXBolivia @MAS_IPSP_

“La pandemia evidenzia le asimmetrie, le profonde disuguaglianze. Ma una buona notizia ci viene trasmessa attraverso l’enciclica Fratelli tutti. Come dice Papa Francesco, ricordiamo san Francesco d’Assisi, ci offre una proposta che ha il sapore del Vangelo”. Nella prospettiva di essere protagonisti del cambiamento, “sono state avanzate proposte in materia di democrazia economica, migrazione, istruzione, salute, sovranità, mobilità umana e pace”. È positivo il bilancio del quarto incontro dei movimenti sociali, che si è tenuto in Vaticano sabato scorso, secondo Carmen Almendras, ex viceministra degli Esteri della Bolivia, che nell’incontro di sabato ha svolto alcune riflessioni conclusive.

“Vogliamo anche continuare ad accompagnare Papa Francesco in questo invito a far cessare che il denaro e il disordine dei sistemi che escludono governino il mondo”, prosegue Almendras, e “a trasformare profondamente le strutture delle nostre società, dei nostri Paesi, allontanandoci dai peccati sociali ancora forti e contribuendo a questo progetto di Dio, rappresentato come la civiltà dell’amore, cioè una società inclusiva, una società fraterna che integra tutti, attenta all’ambiente”.

Da parte sua, l’attivista sociale argentino Juan Grabois ha lanciato durante l’incontro la sfida di “recuperare quell’esercito invisibile che Francesco apprezza tanto e che si è messo in trincea” nella difficile situazione della pandemia: i lavoratori più poveri senza diritti del lavoro, le famiglie senza tetto, i contadini senza terra, i lavoratori della terra”.

I partecipanti all’incontro hanno preparato una lettera a Papa Francesco che consegneranno all’evento “The Economy of Francesco”. Commenta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “I movimenti popolari, nel loro quarto incontro mondiale rilanciano il messaggio di Papa Francesco contro il neoliberismo selvaggio, aprendo la strada, come sottolinea l’ex vice ministra boliviana Carmen Almendras, a una nuova via che mette al centro l’economia popolare, la cittadinanza attiva, la lotta per la cancellazione del debito estero e anche per il reddito universale di cittadinanza che Papa Francesco ha chiesto a Pasqua per lottare contro l’esclusione strutturale mondiale degli ‘scartati’, aggravata dalla pandemia”.

40 anni fa il Nobel a Pérez Esquivel. Papa Francesco, “grazie la tua testimonianza, le tue parole, il tuo coraggio e la tua semplicità”. Accademia Pontificia scienze sociali diffonde articolo di Morsolin su SIR-Vaticano

14 ottobre 2020

News from the Pontifical Academy of Sciences and the Pontifical Academy of Social Sciences http://pass.va

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de Casina Pio IV

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Cristiano Morsolin @morsolin1

16 oct.

También agencia Sir/Vaticano se une al Nobel Pérez Esquivel. Papa Francesco, «grazie la tua testimonianza, le tue parole, il tuo coraggio e la tua semplicità»

| https://agensir.it/quotidiano/2020/10/14/argentina-40-anni-fa-il-nobel-a-perez-esquivel-papa-francesco-grazie-la-tua-testimonianza-le-tue-parole-il-tuo-coraggio-e-la-tua-semplicita/

“Grazie per la tua testimonianza nei momenti belli e nei momenti dolorosi del Paese, per le tue parole, il tuo coraggio e per la tua semplicità”. Con queste parole, contenute in un breve video, Papa Francesco si è rivolto al suo connazionale Adolfo Pérez Esquivel, in occasione del 40° anniversario della consegna del Premio Nobel per la pace. Il Papa sottolinea l’umiltà sempre mostrata in questi decenni da quello che egli definisce “eccezionale difensore dei diritti umani”, e gli augura, appunto, di continuare a fare le cose con questa umiltà.

Pérez Esquivel, in un breve testo pervenuto al Sir, sottolinea: “Quarant’anni anni fa, in mezzo alla stagione delle dittature latinoamericane, fui insignito del Premio Nobel per la pace. Non l’ho assunto personalmente, ma a nome di tutti i popoli dell’America Latina, dei miei fratelli indigeni, contadini, operai, giovani, religiosi e persone di buona volontà, che hanno rinunciato ai loro privilegi per costruire una nuova società. Delle care madri e nonne di Plaza de Mayo e di altre organizzazioni per i diritti umani. Le sfide attuali per i nostri popoli dovute alla pandemia sono innumerevoli e le battute d’arresto democratiche nella regione sono preoccupanti, ma dobbiamo resistere nella speranza senza mai abbassare la guardia. Voglio ringraziare tutte le persone che mi accompagnano ogni giorno in questa lotta per un mondo più fraterno e giusto.

E in una lettera inviata ieri alla Facoltà di Scienze sociali dell’Università di Buenos Aires (Uba), oltre a sottolineare questi stessi concetti, ricorda che il 1980 fu anche l’anno del martirio di mons. Oscar Romero.

Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani dall’America Latina comenta al SIR:

“40 anni dall’assegnazione del Nobel di pace all’Argentino Adolfo Perez Esquivel ci ricorda il suo impegno ético nella difesa dei diritti umani, spesso a fianco di Papa Argentino.

Lavorai con Adolfo un’intera settimana a fine gennaio 2005 a Porto Alegre (Brasile), in occasione della asamblea mondiale per la cancellazione del debito estero promossa dalla rete internazionale Giubileo Sud. Poi mi invitó a casa sua a Buenos Aires e pubblicai una lunga intervista sul libro “Oltre il Debito”, Ed. Emi 2007.

Nel marzo 2012  Premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel mandó la sua adesione a un nostro lavoro di incidenza all’ONU:

«condivido le indicazioni dei 74 esperti perché credo sia di vitale importanza tenere in considerazione la partecipazione reale dei bambini/e e giovani nel disegno e nell’implementazione di politiche per l’infanzia in modo che siano ascoltate le loro esperienze. Appoggio tutte le azioni che si possano promuovere per migliorare la qualita’ della vita dei bambini/e che vivono in strada e lavorano, affinché termino le violazioni dei loro diritti».

Proprio un anno fa Adolfo mandó il suo sostegno all’appello internazionale contro la segregazione infantile in Colombia, rilanciato dal SIR: “Stiamo vivendo in un mondo dove le guerre, fame e diseguaglianze prevalgono e colpiscono sopratutto bambini e bambine e per questo dobbiamo lottare per una societá diversa dove i diritti umani dei bambini siano pienamente garantiti.”

Adolfo Perez Esquivel ha utilizzato l’autoritá morale del Nobel di Pace per sostenere instancabilmente tanti movimenti popolari, organizzazioni sociali in lotta, in attiva mobilitazione per i 3T che dice papa Francesco, terra, tetto e trabajo (lavoro), ma anche altri temi invisibili come le politiche neoliberali che escludono migliaia di bambini e bambine in situazione di strada”, conclude Morsolin.

Attesa partecipazione di Almendras (ex viceministra della Bolivia) per dibattito in Vaticano con movimenti popolari e Cardinali Turkson e Czerni.

Giornate storiche di democrazia popolare in Bolivia e la potenza plebeya dei popoli, che confermano a livello mondiale il golpe del novembre del 2019. Fin dal nuovo governo emergeranno i nomi dei nuovi ministri e ministre GIOVANI dell’arcobaleno del socialismo del Mas. Papa Francesco ha telefonato lunedi a Evo. Sabado, ex cancillera Almendra in dibattito in vaticano con movimienti popolari.

La presidenta del Senado Eva Copa dijo que de ninguna manera Luis Arce gobernará bajo la sombra de Evo Morales porque el presidente electo “ha mostrado mucha personalidad y claramente ha mencionado que las leyes y los decretos que vaya a promulgar, serán firmados por él”.

“Nuestro hermano Evo se encargará de limpiar su imagen por tanta difamación. Será quien vaya y se defienda. Luis Arce y David Choquehuanca serán los que vayan a gobernar de manera independiente. Evo está más dedicado a formar nuevos cuadros liderazgos y formación política”, manifestó.

Ex ministro  Andrea Orlando,, deputato di primo piano del Partito Democratico, commenta vittoria del socialismo comunitario in Bolivia, dopo golpe del novembre 2019:

“La Bolivia dopo mesi tormentati elegge, al primo turno, il suo nuovo presidente Luis Arce del  Movimento per il socialismo. Una bella notizia per chi crede nella democrazia e per chi lotta contro le diseguaglianze”.

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https://www.religiondigital.org/opinion/Bolivia-Argentina-Mexico-Fernando-Lugo-elecciones-evo-pogresismo_0_2279172067.html

A tre mesi dalla morte di Mario Paciolla verità ancora lontana. “Semana” pubblica il referto della prima autopsia, contraddetta da quella fatta in Italia. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

a tre mesi dalla morte di Mario Paciolla verità ancora lontana. “Semana” pubblica il referto della prima autopsia, contraddetta da quella fatta in Italia

19 ottobre 2020

A poco più di tre mesi dalla morte avvenuta a San Vicente del Caguán, in Colombia, il caso del cooperante Onu Mario Paciolla è ancora ben lontano da una soluzione convincente. È uscito nel fine settimana, in Colombia, un servizio del settimanale Semana, che riporta in un ampio servizio le diverse tesi del suicidio, inizialmente sostenuto dalle autorità, e dell’omicidio, come è invece apparso decisamente più plausibile dopo le rivelazioni contenute nelle inchieste della giornalista Claudia Julieta Duque per El Espectador. La novità più rilevante dell’inchiesta di Semana è la pubblicazione dell’autopsia condotta sul corpo di Paciolla, la quale tenta di suffragare l’ipotesi del suicidio, scartando esplicitamente tutte le altre possibilità. Il documento descrive la modalità in cui Paciolla è stato rinvenuto, sospeso da terra e con un lenzuolo con quattro nodi al collo. Durante l’autopsia, si legge nel referto, sono state condotte altre analisi per cercare altri traumi in grado di spiegare il decesso, me non ne sono stati trovati. Perciò la conclusione è che la morte è stata provocata da asfissia. Se questo è il documento ufficiale, restano, invece tutte le incongruenze relative al ritrovamento del cadavere e a quanto accaduto sia nei giorni che hanno preceduto la morte di Mario Paciolla, sia quelli immediatamente seguenti.
“All’alba di domenica, assieme ai bus con 10mila indigeni del Cauca venuti nella capitale per reclamare i propri diritti, è arrivato nelle edicole il giornale Semana, contenente un articolo su Mario Paciolla, dal titolo ‘Asasinato o suicidio’ (assassinio o suicidio). La ricostruzione cita articoli dell’El Espectador e di Repubblica ma dimostra assenza di analisi globali – sostiene da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani –. Per esempio non cita il Corriere della Sera, che ha pubblicato la versione della compagna di Mario, Ilaria, rimasta a lavorare con l’Onu nel Chocó, la quale ha spiegato che Mario aveva comperato i biglietti aerei di Air France anche per lei, temendo un pericolo imminente di vita per entrambi”.
La novità dell’articolo di Semana è “la diffusione dell’autopsia fatta in Colombia. Si conferma la tesi suicidio, smentita dai medici italiani, i quali affermarono che i nodi delle lenzuola erano troppo sofisticati. Il tentativo di insabbiare questo caso, è un esempio di muro di gomma e impunità che Italia non deve accettare”.

Ex presidente Fernando Lugo: “Hay un nuevo aire de retorno del progresismo hoy en Bolivia». Especial de Morsolin para Religión Digital desde La Paz

FOTO: Victoria del candidato presidencial Lucho Arce MAS

¿Se ha recuperado la justicia social? ¿Qué impacto tiene la encíclica “Hermanos Todos” y la diplomacia de Papa Francisco en Bolivia?

Arce, ex ministro de económica de Morales y candidato del Movimiento al Socialismo (MAS), lograba el 52,4% de los votos frente al 31,5% de su rival más cercano, el centrista Carlos Mesa. El candidato de ultra derecha Luis Fernando Camacho consiguió solo el 14% en los sondeos a pie de urna

«No dan motivos de ningún tipo, lo que crea suspicacia en la población y entre los veedores internacionales», afirmó el expresidente paraguayo, quien añadió que los partidos políticos también piden paciencia

20.10.2020 | Cristiano Morsolin*

El candidato del partido de Evo Morales en las elecciones presidenciales, Luis Arce, ha ganado con casi toda seguridad, en la primera vuelta, tal y como indican los sondeos a pie de urna publicados en la noche del domingo, en Bolivia.

Arce, ex ministro de económica de Morales y candidato del Movimiento al Socialismo (MAS), lograba el 52,4% de los votos frente al 31,5% de su rival más cercano, el centrista Carlos Mesa. El candidato de ultra derecha Luis Fernando Camacho consiguió solo el 14% en los sondeos a pie de urna.

Si este resultado se confirma en los resultados definitivos – que no se conocerán hasta el miércoles – representará una victoria espectacular para la izquierda boliviana y un momento importante en el ciclo político latinoamericano para reactualizar la “década ganada” con los gobiernos progresistas en la región.

La campaña de Arce está centrada en reactivar la economía y recuperar los logros sociales de los años de Evo. “Mientras otros discutían sobre quién sería el candidato, nosotros estábamos hablando de generar empleo, industrializar, de la inversión pública y el crecimiento económico es objetivo”, dijo Adriana Salvatierra, la líder del MAS y ex presidenta del Senado plurinacional.

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foto: senadora Adriana Salvatierra vota en Santa Cruz

Senador Hugo Richer (ex Ministro de Acción Social) difunde comentarios de Morsolin sobre el peligro de fraude en las elecciones presidenciales de Bolivia.

Senador Hugo Richer (Ministro de Acción Social del Gobierno del Presidente Lugo entre 2008 y 2020) difunde comentarios de Morsolin sobre el peligro de fraude en las elecciones presidenciales de Bolivia.

Cristiano, por supuesto respaldo tus twits.

Cristiano Morsolin:

“Después graves agresiones al diputado argentino Federico_Fagioli x policías bolivianos, se destaca el liderazgo de la diplomacia de los pueblos en contra de los golpes, representado x expresidente Fernando Lugo (jefe de Observadores Internacionales Latinoamericanos de COPPAL ), ahora en La Paz.

MAS armó su propio sistema de carga de datos rápidos y se lo presentó hoy a los observadores, entre ellos Fernando Lugo (COPPPAL) y Oscar Laborde (Parlasur). Tendrían los primeros resultados a las 20 hs, a la par que salgan las boca de urna”.

Hugo Richer_ retwitteó

Cristiano Morsolin

@morsolin1

16h

Ex Presidente Lugo, Podemos, Observatorio Selvas (Milan) y otros políticos de Europa (Mep Miguel Urban, Manon Aubry, están muy preocupados x elecciones en Bolivia x persecución candidaturas del MAS.

Desde Unidas Podemos mostramos nuestra preocupación por la jornada electoral del próximo domingo en #Bolivia, organizada por un gobierno golpista, que ha intentado boicotear las candidaturas del MAS.

Vice ministra de Energia del Gobierno del Presidente Lugo (2010-2012) comenta a Morsolin:

“Es Dictadura. Así, sin comillas. ¡Saben que pierden en Bolivia!

Diputado Argentino Grosso comentó desde Aereopuerto de La Paz:

“Así nos trata la dictadura de Jeanine Anez en Bolivia. Más de 60 efectivos armados y sin identificación detuvieron ilegalmente al diputado Federico_Fagioli  y golpearon a un diplomático argentino que nos acompañaba”.

PRESIDENTA DE LA ALP DENUNCIA A LA COMUNIDAD INTERNACIONAL DETENCIÓN ILEGAL DE LA COMITIVA DE VEEDEDORES ELECTORALES DE ARGENTINA

Sábado, 17 de Octubre de 2020

La Paz. La presidenta de la Asamblea Legislativa Plurinacional(ALP), Eva Copa, este sábado denunció a la comunidad internacional la detención ilegal de la comitiva de veedores electorales de Argentina por parte del Gobierno transitorio a través de la Policía Boliviana y el Servicio Nacional de Migración. Copa, mediante su cuenta de Twitter, lamentó el actuar antidemocrático del Gobierno de Jeanine Áñez a pocas horas de las elecciones generales, a las que misiones internacionales fueron invitadas como veedores por la ALP.

«Lamentamos la actitud antidemocrática y poco transparente con que actúa este Gobierno transitorio. Denunciamos ante la comunidad internacional la actuación ilegal de la Policía y Migración en contra de la comitiva de observadores internacionales invitados por la ALP» escribió Copa en la red social.

En ese marco, mediante su cuenta de Twitter, también el presidente de la República de Argentina, Alberto Fernández, denunció y responsabilizó al Gobierno de transición por la seguridad de la delegación de veedores argentinos, invitados por la presidenta de la ALP, para acompañar las elecciones presidenciales.

El 5 de octubre la autoridad legislativa envió misivas de invitación como observadores de las elecciones generales del 18 de octubre a los legisladores de Argentina, México, MERCOSUR, Parlamento Andino y de Europa, para que se garantice la transparencia de la jornada de votación y no exista susceptibilidad en los bolivianos para que elijan un Gobierno legítimo.

Este viernes la presidenta de la ALP, junto con los representantes de la Organización de Naciones Unidas (ONU), Unión Europea (UE), Centro Carter, Parlamento del Mercosur (PARLASUR), Conferencia Permanente de Partidos Políticos de América Latina y el Caribe (COPPPAL) y legisladores europeos, que observarán el desarrollo de las elecciones generales, pidieron unos comicios pacíficos, democráticos y transparentes.

Candidato a la Presidencia de la República de Bolivia, Lucho Arce:

“Denunciamos la persecución política a las y los candidatos del MAS – IPSP, la falta de garantías constitucionales y la violencia ejercida por el gobierno contra la misión argentina que llegó al país para acompañar las Elecciones Generales 2020”.

Presidente de Argentina, Alberto Fernandez:

“Legisladores argentinos fueron maltratados al llegar a La Paz para cumplir con sus tareas de veedores de las elecciones del próximo domingo. Es directa responsabilidad del gobierno de facto de Jeanine Anez preservar la integridad de la delegación argentina.”

Presidenta del Senado Eva Copa recibe Observadores Internacionales

El Papa desafía los políticos de Latinoamérica a través de la encíclica contra-hegemónica ‘Fratelli Tutti’. Especial de Morsolin para Religión Digital

«¿Qué significan hoy algunas expresiones como democracia, libertad, neoliberalismo, justicia, unidad desde la perspectiva crítica de Papa Francisco?»

«Francisco enfrenta así una peligrosa tendencia de nuestra sociedad, manipulada ideológica y mediáticamente, que termina sutilmente proponiendo alternativas a la política y colocándola por debajo y al servicio de la libertad de empresa y de los intereses de algunos»

09.10.2020 | Cristiano Morsolin*

El Papa Francisco ha hecho pública este fin de semana su tercera encíclica: Fratelli Tutti, sobre la fraternidad y la amistad social. En ella, augura el final del neoliberalismo, un «pensamiento pobre, repetitivo, que propone siempre las mismas recetas frente a cualquier desafío que se presente», y arremete con dureza contra el «dogma de fe neoliberal», proclamando un nuevo orden mundial tras la pandemia.

Además, el Papa reclama la memoria histórica frente a las dictaduras y condena el terrorismo de Estado, en un texto en el que ataca las tesis del capitalismo salvaje, e incluso arremete contra «el absoluto e intocable derecho a la propiedad privada», que «sólo puede ser considerado como un derecho natural secundario y derivado del principio del destino universal de los bienes creados».

La nueva encíclica es una recopilación de todos los discursos sociales que ha hecho el Papa en siete años de pontificado. Además Bergoglio recoge algunos aportes de sus colaboradores, académicos, activistas, como estilo de construcción colectiva anteriormente experimentado con la encíclica Laudato Si (con el aporte de Leonardo Boff y François Houtart (1), y en la exhortación apostólica post-sinodal Querida Amazonia – ver entrevista al Cardenal Barreto (2).

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https://www.religiondigital.org/opinion/Papa-Latinoamerica-contra-hegemonica-Fratelli-Tutti-enciclica-Francisco-politica_0_2275872403.html

En memoria de Juan Enrique Bazán, fundador de la Maestría en Política Social con mención en Promoción de la Infancia de Lima y de la Red Latinoamericana de Maestrías, junto a Zamudio Lucero. Nota de Morsolin

11 octubre de 2020

Lourdes Barboza, profesora de la primera Maestría en Políticas y Derechos de la Niñez y la Adolescencia – CENIJU en la Universidad Columbia de Asunción, subraya:

“Que profunda pena la partida del querido maestro Juan Enrique Bazán. Con el fueron posibles tanto sueños, todos ellos para los niños, niñas y adolescentes de Latinoamericana y del mundo. Gracias a él Save the Children apoyó en Paraguay la primera Maestría en Políticas y Derechos de la Niñez y la Adolescencia que desarrollamos desde el CENIJU en la Universidad Columbia, ahí soñamos construir una sociología de la infancia con otras universidades de Latinoamericana cuando este pensamiento recién empezaba. Hoy florecen muchos hijxs de aquellas Maestrías de la Red Latinoamericana de Maestrías de Políticas y Derechos de la Niñez y la Adolescencia que el impulsará con colegas suyos de Perú, Ecuador, Chile, Colombia y otros países a los que nos sumamos .Su gran sabiduría y su forma humilde de presentarla y ponerla siempre al servicio de la causa de lxs niñxs trabajadores, de sus experiencias de organización , del protagonismo infantil y adolescente y de las nuevas generaciones de profesionales comprometidxs con estos temas y sectores, nos iluminará por siempre a quienes tuvimos el honor de conocerlo y más aún en estos difíciles tiempos . Vuele alto querido colega sus alumnas de Paraguay le despedimos con gratitud eterna”.

“MAESTRÍA POLITICA SOCIAL CON MENCIÓN EN PROMOCIÓN DE LA INFANCIA” Los inicios del proyecto y probable futuro.

AUTOR: Juan Enrique Bazán

Hace aproximadamente dos décadas que se creó, en la Universidad Nacional Mayor de San Marcos, Facultad de Ciencias Sociales, Unidad de Posgrado, la “Maestría en Política Social con mención en Promoción de la Infancia”. Años después observamos un proceso de replica de dicha Maestría en América Latina y la realización de sus propósitos planificados en términos de formación, producción de nuevos conocimientos y servicios. El presente artículo pretende dar cuenta de los principales acontecimientos en su origen, y al finalizar, emitir breve opinión sobre el futuro.

En la década de los años noventa la sociedad peruana afrontó un período de grandes tensiones y dificultades. Al respecto, reconocemos la implantación de una Dictadura como forma de gobierno, un plan económico neoliberal con efectos significativos en la exclusión social y pobreza extrema, conflicto interno y violación de derechos humanos.

En medio de ese escenario, emerge de modo contradictoriamente positivo la promoción de los derechos del niño, cuyo mandato se origina en la Convención Internacional de las Naciones Unidas acontecida el 20 de noviembre de 1989. Bajo esta razón jurídica, los Estado Parte se adecuaron a la Convención Internacional, estableciéndose un proceso de adecuación normativa, de información y conocimiento respecto al contenido de la norma y su significación social, de adecuación orgánico funcional, y de capacitación y actualización profesional. En el caso de Perú, se dio una amplia y vasta difusión de dicha norma internacional dirigida a los niños y al público en general, se capacitó al personal de diversas entidades cuya función pública o no gubernamental refería a la infancia, se adecuaron las organizaciones para atender a la infancia en su función pública de protección y de sociedad civil en términos de responsabilidad social, se adecuaron las normas nacionales principalmente se modificó el código del niño y adolescente, y se organizaron los primeros planes de acción por la infancia.

A inicios de la década del año 2000, Save the Children (SC) crea el “Proyecto: Maestría en Política Social con mención en Promoción de la Infancia”. Como se conoce, SC es una Organización No Gubernamental de carácter internacional, que opera en nuestro país con estatus de organismo de cooperación técnica financiera. Ya el año 1995 había planteado esta idea de proyecto. Sin embargo, recién el año 2000 los directivos de SC aprobaron dicho concepto incluyéndolo en la programación anual de acciones regionales que consideraba Perú y demás países de América Latina con cobertura institucional. Al respecto, me felicito y guardo gratitud, haber sido creador de este concepto de proyecto, y tener la confianza de SC para asumir la responsabilidad correspondiente, en mi condición de oficial de programa regional para América Latina que me tocó desempeñar durante mi estadía en SC.

El proyecto “Maestría en Política Social con mención en Promoción de la Infancia” se diseñó con tres propósitos básicos: actualizar la formación de los profesionales dedicados a trabajar con la infancia; producir nuevos conocimientos científicos respeto a la problemática social y jurídica que afronta; y prestar servicios técnicos profesionales, a la misma infancia, el Estado y las organizaciones de la sociedad civil. Estos propósitos se correlacionaron con las funciones tradicionales de la universidad y específicamente con la responsabilidad social que podría asumir respecto a los Derechos del Niño. En este sentido SC Invita a las universidades a dar un giro en perspectiva a la infancia, articulando los propósitos a la realidad local, a la problemática social y a la búsqueda de alternativas de políticas públicas. En tal sentido, el Magíster en Política Social con mención en Promoción de la Infancia sería capaz de desempeñarse como investigador, docente o técnico profesional en entidades públicas, organismos no gubernamentales, organismos de las iglesias, universidades, colegios profesionales, organizaciones sociales de base, organismos especializados en Derechos del Niño, movimientos sociales de infancia. Lo cual entendemos se ha venido alcanzando satisfactoriamente hasta la fecha.

Antes de finalizar el año 2000 se logró firmar el Convenio de Cooperación Científico, Académico y Cultural, entre Save the Children y la Universidad Nacional Mayor de San Marcos, planificando la primera convocatoria de la “Maestría Política Social con mención en promoción de la infancia”, para el mes de marzo del año 2001. A la fecha, año 2020, se han realizado dieciséis versiones de la maestría y han egresado alrededor de doscientos profesionales.

El proyecto en su tramitación tuvo una fluidez especial, pronta, oportuna y efectiva, gracias a la buena disposición de ambas instituciones. Al respecto cabe agradecer el compromiso asumido por Lennart Reinius, Representante Oficial de SC para América Latina, y respectivamente, de los Doctores César Germaná y Manuel Burga, Decano y director de la Unidad de Posgrado, de ese entonces, de la Facultad de Ciencias Sociales de la UNMSM.

Una vez formulado y aprobado el proyecto al interior de SC se compartió la idea y se realizaron interconsultas de opiniones con diversos profesionales, entre los cuales recordamos a, Manuel Castillo, Jorge Castro, Alejandro Cussiánovich, Lucy Borja, Luis Ramirez, quienes coincidieron en celebrar la idea de este proyecto y su aplicación en la realidad académica.

El diseño del proyecto incluyo una malla curricular sui géneris, más aún, cuando sabíamos, hasta donde llegaba nuestra información, que no había parangón alguno a nivel global. En el proceso de su desarrollo, la maestría ha tenido revisión y ajustes en tres oportunidades. La malla curricular en la actualidad quedó perfilada con las asignaturas siguientes: Teoría social, Seminario de la Convención Internacional sobre Derechos del Niño, Historia crítica del pensamiento social sobre infancia, Políticas públicas comparadas: Familia Infancia y Sociedad, Temas Sociales e Infancia, Seminario Temas específicos e Infancia: Economía Política, Medios de Comunicación y Sociología Jurídica de la Niñez, Escuelas de Psicología e Infancia, Gestión Pública y Gerencia Social, Diseño y Evaluación de Proyectos e Infancia, y cuatro Talleres de Investigación de Tesis y una asignatura propedéutica al empezar los estudios. Los docentes que iniciaron la Maestría, a muy alto nivel, fueron: César Germaná, Cristóbal Aljovín, Juan Abugattás, Manuel Castillo, Jorge Castro, Alejandro Cussiánovich, Luis Ramirez, Julio Mejía, Luis Tejada, Jorge Valencia, Carlos Lecaros, Juan Enrique Bazán. En los primeros tres años del desarrollo del proyecto de maestría se auspiciaron becas de estudios y subsidios para ensayos de investigación docente y concurso de investigación para alumnos.

Los dos años siguientes, respecto al inicio en San Marcos, se promueve este mismo tipo de maestría en la Universidad Politécnica Salesiana de Quito y la Universidad del Externado de Bogotá. El año 2003 se crea la Red Latinoamericana de Maestrías y en los subsiguientes años se promueven maestrías en la Universidad de Centro América UCA Managua y UCA Landívar de Guatemala. Lo mismo en la Universidad San Simón de Cochabamba, Universidad Columbia en Asunción y en la Universidad de Chile. Asimismo, se animó la creación de la maestría en la Universidad Nacional del Centro, en Huancayo, y Hermilo Valdizán, en Huánuco. A su turno, de sur a norte, se impulsó la creación de maestrías en la Universidad Complutense, la Universidad de Berlín y la Universidad de Amsterdam, simultáneamente se promovió la Red Europea de Maestrías en Infancia. Bajo estas circunstancias las Universidades tuvieron oportunidad alinearse con los Derechos de los Niños.

La “Maestría en Política Social con mención en Promoción de la Infancia”, en el período transcurrido, se ha desarrollado bajo la influencia de dos paradigmas: el paradigma normativo jurídico y el del protagonismo de la infancia. El primero contextuado en la Convención Internacional sobre derechos del niño, fomentando la doctrina de la protección integral del niño como sujeto de derechos, en contraposición a la doctrina de la situación irregular del niño, de carácter patriarcal, en la que el niño era considerado como objeto de derecho. De otro lado, el paradigma del protagonismo, que se sustenta en la centralidad del niño, de carácter humanista pedagógico, y que deviene de los movimientos sociales de la infancia de la década de los años setenta, fundamentan en su cuerpo teórico doctrinario muchas de las acciones sociales y las intervenciones profesionales con la niñez en correspondencia a la dinámica social de las infancias. Tanto los docentes como los alumnos de la maestría, durante los procesos de enseñanza aprendizaje y producción de conocimientos, se han orientado e inspirado, bajo ambos paradigmas, generándose una tonicidad crítica y creativa a modo de una escuela de pensamiento desde el Perú para América Latina y Europa.

En resumidas cuentas, el proyecto “Maestría en Políticas Sociales con mención en Promoción de la Infancia” desarrollado en la Universidad Nacional Mayor de San Marcos opera en la realidad como un centro de referencia sobre formación académica, producción de conocimientos innovadores, respecto al pensamiento y prácticas sociales de promoción y desarrollo de la infancia. Ha sido fuente de inspiración para la creación en nuestro país de otras maestrías y diplomados específicos.

La Maestría en Política Social con mención en Promoción de la Infancia se ubica en la Universidad Nacional Mayor de San Marcos en perspectiva del Siglo XXI con todas las posibilidades y límites que ello supone. Entre las posibilidades de hoy avistamos un alineamiento con el saber descolonial y un humanismo repensado socialmente para este siglo. La producción de nuevos e innovadores conocimientos críticos capaces de fundamentar las nuevas grandes orientaciones de políticas sobre infancia. La formación actualizada de profesionales capaces de gestionar planes, programas y proyectos, en el campo especializado de las infancias. Y entre los límites podemos señalar la factibilidad de recursos públicos destinados a promover el desarrollo de las infancias y la demanda de este tipo de estudios en medio de un contexto mercantilizado de Universidades. La viabilidad en la producción de nuevos conocimientos desde los saberes y prácticas sociales y culturales confrontados con los conocimientos eurocéntricos universalizados. Y los niveles de compromiso social militante con los distintos saberes y la acción científica desde el sur no geográfico. Se trata para el Siglo XXI incidir en nuevos modos de vida de las infancias, enfocar cambios significativos y con sentido de nuevos horizontes en la construcción de relaciones sociales de la niñez con la sociedad y el Estado. Se necesitará articular la generación de conocimientos rigurosos bajo protocolos académicos, científicos y tecnológicos internacionales con la recuperación de la narrativa del sujeto social niñez y adolescencia, con la colaboración protagónica de la Maestría, de las autoridades, docentes y alumnos.

Lima, agosto de 2020

Mons. Monsalve (Cali) propone Forum dei diritti umani in continuità ideale con l’enciclica Fratelli tutti. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

12 ottobre 2020

“Non c’è niente di più appropriato che coniugare la cura della casa comune con la costruzione della fratellanza universale tra i popoli, le culture, le famiglie e gli individui”. La pandemia e i gravi danni all’equilibrio ecologico e ambientale, suggeriscono “un urgente programma di cambiamento”.

Lo afferma l’arcivescovo di Cali (Colombia), mons. Darío de Jesús Monsalve Mejía, in riferimento all’enciclica Fratelli tutti e alle prossime iniziative di Papa Francesco per un Patto educativo globale e per un’economia a servizio dell’uomo. “In continuità ideale con tali iniziative – segnala dalla Colombia Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, si è tenuto giovedì scorso VII Foro dei diritti umani e della pace, promosso dallo stesso mons. Monsalve. Nell’occasione, l’arcivescovo ha incontrato una rappresentanza degli indigeni del dipartimento del Cauca, che in 10.000 stanno camminando fino a Cali per incontrare oggi, 12 ottobre il presidente della Repubblica Iván Duque, in visita a Cali. Ma hanno già annunciato che, se necessario, marceranno fino a Bogotá per incontrarlo in piazza de Bolívar”.
“Non possiamo limitarci a chiedere allo Stato di adempiere ai suoi impegni – ha detto mons. Monsalve in occasione del Forum –, è necessario assumere il nostro impegno per la pace, costruendo ponti ed essendo garanti del rispetto della vita nelle comunità e nei territori. Fratelli tutti, la nuova enciclica di Papa Francesco, è un appello urgente all’amicizia sociale, al dialogo tra persone diverse, alla cooperazione e al coinvolgimento nelle realtà che richiedono risposte tempestive e adeguate”.
Anche per questo, conclude Morsolin, l’Osservatorio per le realtà sociali dell’arcidiocesi di Cali ha convocato nei giorni scorsi una riunione con vari consiglieri comunali di Cali in vista della creazione di una Commissione per la vita e la pace nel Consiglio comunale della città, in vista della costruzione di una città di pace”.

America Latina: associazioni e ong si uniscono all’appello per creazione del ministero della Pace. Un appello al Governo italiano. Il caso Paciolla. Commento di Morsolin su SIR-Vaticano

24 settembre 2020

Varie Ong e realtà della società civile che operano in America Latina, tra cui il coordinamento nazionale Cipsi, l’osservatorio Selvas, la Corporación Millennia, hanno chiesto alla viceministra degli Esteri dell’Italia, Marina Sereni, in occasione della Giornata internazionale della pace dello scorso 21 settembre “l’istituzione del ‘ministero della Pace’, per gestire i conflitti sociali, promuovere la difesa civile, attuare politiche di disarmo, difendere i diritti umani, educare alla nonviolenza. In particolare, tale strumento potrebbe aiutare a “intervenire direttamente in Colombia, per la difesa dei difensori dei diritti umani in un contesto di violenza strutturale”, con 59 massacri registrati quest’anno, e per impedire l’impunità sul caso del cooperante italiano Mario Paciolla, ucciso a San Vicente del Caguán nel luglio scorso.

Giovanni Ramonda, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha sottolineato: “Chiediamo, usando le parole di Papa Francesco, che si mettano a tacere grida di morte basta guerre. Si fermino la produzione e il commercio di armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Si diano fondi ai giovani, al servizio civile universale, proponiamo all’Italia un Ministero della pace”. L’iniziativa del ministero della Pace è promossa da Focsiv, Sermig – Arsenale della Pace, Servizio civile Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Focolare.org, Azione Cattolica italiana, Movimento nonviolento, Pax Christi, Cesc, Università degli studi di Padova Centro diritti umani, Cipsi.